Felix Da Costa ha tagliato il traguardo per primo nella gara di Formula E a Misano, ma sei ore dopo è arrivata la doccia fredda. Squalifica per una piccola irregolarità tecnica, che la stessa Fia ha chiarito non avere “avuto alcuna influenza nelle prestazioni” della Porsche del pilota portoghese. La vittoria è così passata nelle mani della Nissan e di Oliver Rowland, che era già diventato leader della classifica Piloti e ha potuto così allungare ancor di più il suo vantaggio sugli inseguitori. La squalifica del lusitano però non è andata giù alla Porsche, che nel comunicato ufficiale ha preannunciato una battaglia che potrebbe lasciare sub-iudice il risultato del sesto round del mondiale elettrico per settimane. “Subito dopo la decisione della Fia di squalificare Da Costa – si legge nella nota -, il team Porsche Formula E ha dichiarato la propria intenzione di appellarsi contro la decisione e di valutare i prossimi step“. La casa tedesca ha 96 ore di tempo per formalizzare il ricorso contro la decisione dei commissari Fia, che dovrà dunque essere presentato entro mercoledì sera.
Al netto dei cavilli regolamentari, le ragioni della squalifica appaiono ancora più complicate. La componente incriminata è infatti la molla dell’acceleratore della macchina di Da Costa. Si tratta di un elemento che ogni team poteva usare fino alla fine dell’era delle monoposto di seconda generazione, e che invece dallo scorso anno è stata oggetto di un processo di revisione, con tre possibili soluzioni diverse che ogni team poteva scegliere. Porsche allo stesso tempo garantisce che le squadre non hanno ricevuto alcuna comunicazione al riguardo all’inizio della scorsa stagione, e che la stessa componente è sempre stata sulle proprie macchine sin dall’inizio del Mondiale 2023.