Il dibattito sull’inclusione delle freccette alle Olimpiadi ha trovato nuova linfa grazie all’impressionante vittoria del 17enne Luke Littler, che ha recentemente trionfato al World Darts Championship 2025. La sua impresa ha portato sotto i riflettori questa disciplina, fino ad ora considerata una semplice attività da pub, ma che ora sta guadagnando sempre più considerazione come sport vero e proprio. Proprio questo crescente prestigio ha riacceso le opportunità di includere le freccette nel programma olimpico, un tema che ha attraversato i confini del Regno Unito e ha raggiunto anche l’Australia.
In un recente articolo, il Sydney Morning Herald ha suggerito che se il tiro a segno è già uno sport olimpico, le freccette dovrebbero almeno essere prese in considerazione per entrare a far parte dei Giochi. Questo ragionamento ha trovato eco in Australia, dove in vista delle Olimpiadi di Brisbane 2032, la questione sta diventando sempre più centrale. Nonostante la buona tradizione australiana nel tiro a volo, c’è una crescente linea di pensiero che il programma olimpico debba evolversi, eliminando discipline che coinvolgono l’uso di armi da fuoco o ad aria compressa. La proposta di sostituire il tiro con le freccette viene quindi presa in considerazione, in un paese dove il dibattito sull’uso delle armi è sempre molto sentito.
Il caso flag football a Los Angeles 2028
In effetti, le Olimpiadi di Brisbane potrebbero diventare un terreno fertile per nuove discipline, proprio come successo con il flag football, recentemente introdotto nel programma dei Giochi di Los Angeles 2028. La domanda che ora molti si pongono è: se un sport come il flag football, che ha un seguito relativamente limitato, può entrare a far parte dei Giochi Olimpici, perché non le freccette, che stanno crescendo a ritmi vertiginosi? Questo è un punto che ha suscitato il dibattito, con alcuni che vedono le freccette come una disciplina più moderna e adatta ai tempi rispetto al tiro a segno e al tiro a volo, che non solo richiedono l’uso di armi, ma sono anche considerate da molti più tradizionali e meno coinvolgenti per le nuove generazioni.
Il tiro è stato già a rischio alle Olimpiadi 2028
La discussione si fa ancora più interessante se si considera che il tiro era in dubbio per le Olimpiadi di Los Angeles 2028, come dichiarato dal presidente del Cio Tomas Bach. A tal proposito, Luciano Rossi, presidente dell’ISSF (Federazione Internazionale di Tiro Sportivo), ha commentato che all’inizio il tiro era stato quasi escluso dai Giochi di Los Angeles, ma grazie agli sforzi dell’organizzazione, compreso il sostegno della plurimedagliata olimpica Kimberly Rhode, il rischio è stato scongiurato. In ottica Brisbane 2032 Rossi ha poi aggiunto: “Posso dire che a marzo andrò proprio in Australia per discutere della faccenda, e che anche in prospettiva 2032 sono ottimista: tiro a segno e tiro a volo non fanno ancora ufficialmente parte del programma di Brisbane, ma ci stiamo già lavorando“.
Per consolidare questa posizione, l’ISSF ha avviato una serie di modifiche per rendere il tiro più dinamico e coinvolgente. Il piano prevede, tra le altre cose, l’aumento dei finalisti da sei a otto nelle competizioni, il ritorno alla competizione con donne e uomini insieme (come a Barcellona 1992) e l’introduzione di tecnologie avanzate per migliorare l’esperienza del pubblico. “Vogliamo che il tiro a segno e il tiro a volo siano più emozionanti e accessibili, soprattutto per le nuove generazioni“, ha dichiarato Rossi, sottolineando che eventi come il monitoraggio del battito cardiaco degli atleti e statistiche in tempo reale saranno implementati per rendere queste competizioni più spettacolari.
Nel frattempo, il movimento delle freccette cresce a ritmi esponenziali, con milioni di praticanti, specialmente nel Regno Unito, dove il numero arriva a sette milioni. Alan Warriner, presidente del sindacato dei professionisti delle freccette, ha sottolineato l’importanza di rendere le freccette uno sport olimpico, non solo per il suo crescente seguito ma anche per il suo potenziale impatto mediatico: “Le freccette sono una delle principali industrie sportive d’Europa, e il loro ingresso nel programma olimpico avrebbe un enorme valore in termini di visibilità e sponsorizzazioni“.