La frase è fatta e trita e ritrita, ma mai come in questo caso azzeccata. Vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più. Che sia stato difficile lo sa benissimo Max Verstappen, il nuovo campione del mondo di Formula 1, che ha ottenuto il suo primo titolo letteralmente all’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio, peraltro in una situazione controversa e non senza polemiche, quando per le decisioni francamente assurde della direzione di gara l’olandese si è ritrovato nelle condizioni di passare Lewis Hamilton a poche curve dal termine. Ha vinto in modo non limpido in quella gara, ma il Mondiale è meritato. Perché Verstappen è stato il pilota più coraggioso, talvolta troppo, ha osato, ha sfidato il sette volte campione della Mercedes e lo ha battuto più volte. E alla fine il risultato è stato quello più giusto.
Ma ora, appunto, bisogna confermarsi, perché la Red Bull ha fame di tornare ad aprire un nuovo ciclo come quello di inizio anni ’10 con Vettel. Nel segno del “Ve”, per non far sì che sia solo un exploit di una stagione. Ma il regolamento è cambiato e potrebbero essere variate anche le gerarchie. E così, Verstappen dovrà dimostrare di saper reggere la pressione: lo scorso anno non aveva nulla da perdere, quest’anno potrebbe invece ritrovarsi a gestire momenti di difficoltà con lo status però di campione del mondo da difendere. La sensazione è che a livello mentale sia un pilota eccezionale, a livello tecnico e di velocità pure, uno destinato a vincere per dieci anni di fila se la macchina sarà all’altezza. E i test hanno fatto trasparire questo. Ma la frase, fatta, trita e ritrita, è lì che lo attende inesorabile: vincere è (ed è stato) difficile, confermarsi lo è ancora di più. E Verstappen è atteso al varco da questo Mondiale.