“Hamilton? Per me è molto chiaro, è da tanto tempo in F1. È il migliore dopo Schumacher, ma queste sono opinioni personali. E io credo ancora nel mio sogno del Mondiale con la Ferrari“. Sebastian Vettel ha le idee chiare. Il pilota tedesco della Ferrari è stato protagonista di una lunga intervista a cura di Roberto Chinchero, esclusiva motorsport.com, dove ha raccontato le ambizioni e tutti i suoi punti di vista sulla Formula 1 attuale e del futuro. “La Formula 1 oggi è cambiata, ci sono molte più gare, e di conseguenza hai la possibilità di vincere di più rispetto al passato, per questo credo che non sia corretto confrontare i palmares, tirare in ballo nomi come Ascari o Fangio – ha spiegato Vettel – Ogni pilota va giudicato nel suo tempo, e Lewis è indubbiamente un grande professionista che si è distinto tra tutti i piloti della sua generazione“.
SOGNO MONDIALE – “Nel sogno tutto è sempre perfetto, tutto funziona come… nei sogni. Credo ancora nel mio sogno, credo ancora che funzionerà, anche se la realtà è sempre diversa, non ci sono ‘clic’ magici che fanno funzionare tutto miracolosamente. Abbiamo avuto stagioni buone, disputato ottime gare, ma nel complesso non è stato e non è abbastanza. Non siamo stati vicini ai nostri avversari come volevamo, non abbiamo conquistato abbastanza punti e così via, perché il mondo reale è sempre più duro. Non mi pento di nulla, perché sono ancora in quel sogno, so di guidare la monoposto più prestigiosa sulla griglia, e per me è ancora un grande onore. Poi sta a noi fare in modo che la monoposto più prestigiosa diventi anche la più veloce“.
DIFFICOLTA’ DEL 2019 – “Abbiamo avuto un fantastico primo giorno di test, la macchina era davvero buona, sia nel feeling che nel confronto con le altre monoposto. C’era una certa euforia all’esterno, ma nel team siamo sempre stati tranquilli. La seconda settimana di prove è stata più realistica in merito al nostro potenziale e credo che nell’arco dei test, specialmente Red Bull e Mercedes, si siano messe a posto giorno dopo giorno, arrivando solo alla fine delle prove al quadro reale dei valori in campo. Ad essere sinceri è stata una sorpresa ritrovarci alle prese con difficoltà impreviste in Australia, ma la situazione non è stata subito chiara, perché nel successivo appuntamento in Bahrain siamo andati molto bene, per poi tornare ad avere delle difficoltà in Cina. Siamo stati sorpresi da questa sequenza di alti e bassi, ma dopo quattro o cinque gare il quadro è diventato più chiaro e soprattutto dopo Barcellona abbiamo capito che non eravamo veloci abbastanza“.
PILOTI DELLA NUOVA GENERAZIONE – “Sono molto più impegnati a guardarsi al cellulare, questa è una grande differenza, ma è anche un approccio legato alla loro generazione. A parte questo aspetto, non credo che gli ingredienti di base siano cambiati, alla fine devi essere veloce, e Max, Charles e George (Russell) che ora guida una monoposto che non gli permette di mostrare le sue doti, sono ragazzi veloci. Non sono stato stupito, perché erano ragazzi già molto veloci nel karting, era abbastanza chiaro che avevano qualcosa di particolare e sapevamo che era in arrivo una generazione di piloti molto interessante“.
NUOVE REGOLE NEL 2021 – “Abbiamo visto che la stabilità dei regolamenti tende ad avvicinare il gruppo di team che lotta per la vittoria, ma c’è chi potrebbe obiettare che questa tendenza è per i soli tre team che di fatto si contendono le vittorie, visto che il distacco con le squadre di metà classifica è sempre consistente. Sarebbe molto bello avere un gruppo più numeroso di team in grado di puntare alla vittoria, ma sono anche convinto che con qualsiasi regolamento dovesse entrare in vigore, avremo sempre davanti i migliori team ed i migliori piloti. Sarebbe affascinante avere un nutrito numero di squadre in grado di vincere, uno scenario che possa offrire anche a team di metà classifica di avere un weekend speciale in cui poter a puntare al podio, ma da quanto ne so al momento non è ancora del tutto definito ciò che vedremo nel 2021“.