Formula 1

Verstappen vince ma non domina, McLaren on fire. Ferrari indietro tutta, più difficoltà del previsto

Leclerc e Russell
Leclerc e Russell - Foto LiveMedia/Xavi Bonilla/DPPI

Ancora Max Verstappen, e siamo a otto su dieci in questo Mondiale che ormai è nelle sue mani. Dopo aver vinto delle gare dominando, questa volta la sua Red Bull non fa particolarmente la differenza e deve sudarsi la vittoria in Gran Bretagna, la prima per lui che aveva già vinto su questo circuito quando però il nome della gara era quella del Settantesimo Anniversario. Nessun dominio, anzi, a cominciare dalla partenza, in cui il pilota olandese si fa bruciare da Lando Norris, per poi doverlo passare – forse con troppa poca resistenza da parte del britannico – qualche giro dopo.

Da lì in avanti, il ritmo era buono, ma non tale da scrollarsi di dosso tutti gli altri, e col passaggio alle soft, dopo la Safety Car, paradossalmente le McLaren – la grande sorpresa, o forse è meglio dire conferma, di oggi a Silverstone – con le hard si riavvicinano anziché perdere terreno. In ogni caso, il successo è ancora suo, la Red Bull – monca di un Perez che rimonta fino alla sesta posizione dopo le solite qualifiche drammatiche – fa dieci su dieci e si avvicina al record assoluto, e alla fine la lotta vera vale solo dalla seconda posizione a scendere. Lotta che sembrava nelle mani della McLaren per uno strepitoso doppio podio, e invece la Safety Car rovina il sogno di Oscar Piastri e fa un regalo a Lewis Hamilton (che così beffa anche George Russell, protagonista di uno stint iniziale con le soft eccezionale), e festeggiano allora i tifosi di casa.

Dal secondo posto dell’Austria, con un gran salto di qualità, al prevedibile passo indietro di Silverstone, una pista in cui pareva scontato che si incontrassero delle difficoltà in casa Ferrari. Le curve veloci potevano acuire i problemi di una Rossa che però nei primi due giorni del weekend aveva mostrato segnali incoraggianti, nonostante l’exploit delle McLaren. Si poteva così immaginare un quinto-sesto posto per Leclerc e Sainz, e invece la gara di entrambi, per motivi diversi, è stata un calvario. Nono e decimo posto finale, non c’è giustificazione che tenga e infatti anche Vasseur sottolinea come non siano soddisfatti di come è andata. Tutto storto, a cominciare dalle gomme: ci si ferma troppo presto col monegasco per voler essere immotivatamente conservativi su Russell, che invece resta in pista e con le soft gira sugli stessi tempi.

In sostanza, il Cavallino col suo classe 1997 ieri nervoso e sarcastico e oggi solo nervoso in radio, è la prima a fermarsi, sbagliando, e poi non trova più il passo. Una sosta anticipata, le hard che non funzionano per nulla, il ritorno alle medie che però fa perdere posizioni in regime di Safety. Dietro anche rispetto a una Aston Martin in estrema difficoltà e persino alla Williams di Albon che si gioca bene le sue carte. Incomprensibile, davvero, scartare la gomma soft, usata da chiunque. E anche Sainz, fatica: tiene le hard senza doversi fermare una seconda volta, ma perde passo e in un giro si fa passare da tre vetture, finendo decimo. Insomma, le caratteristiche della pista e la Safety giustificano solo in parte un risultato così negativo, ed è chiaro che bisogna riprendere il cammino in Ungheria.

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