E’ tempo di day after in F1 e il sedicesimo appuntamento del Mondiale, quello del Giappone, ha emesso verdetti chiari. Il primo, che Max Verstappen è tornato a essere letteralmente imprendibile e a fare gara a sé stante. Dopo la difesa sulle McLaren al via, in cui ha dovuto sudarsela e battagliare, è stato un continuo allungo per il futuro tre volte campione del mondo, pronto a festeggiare in Qatar, giunto al traguardo con un vantaggio monstre sui rivali. Era chiaro, ma arriva la dimostrazione in pista: Singapore era solo una parentesi negativa in una stagione incredibile in cui l’olandese sta sommando record su record. E alle sue spalle?
C’è la McLaren, nettamente seconda forza a Suzuka. Il primo podio di Piastri, il primo di quella che potrebbe essere una lunga serie, e il secondo posto di Lando Norris, sempre più consistente, per una vettura partita malissimo e poi, con gli aggiornamenti di Silverstone, diventata competitiva su quasi ogni pista. E in Giappone, è l’unica ad avvicinarsi ai tempi della Red Bull di Verstappen, soprattutto nell’ultimo stint sulle hard in cui si perde “appena” due decimi in media. La scuderia britannica fa il massimo possibile, vista la debacle continua di Sergio Perez, e si tiene alle spalle la Ferrari, ieri terza forza.
Dal semi dominio di Singapore al passo indietro annunciato di Suzuka, il Cavallino è comunque in crescita, perché su piste come queste probabilmente non si sarebbe giunti quarti in un’altra fase della stagione. In fin dei conti, però, la scuderia di Maranello non ha del tutto massimizzato il risultato, perché se la P4 del monegasco è il miglior piazzamento possibile, con Carlos Sainz si è sbagliato qualcosa: l’overcut non ha funzionato e si è persa addirittura la posizione nei confronti di Hamilton, con Russell arrivato dietro solo perché su una fallimentare strategia a una sosta. Un sesto posto per lo spagnolo che si è sentito un po’ sacrificato, e non ha tutti i torti, e alla fine il guadagno in classifica costruttori poteva essere più ampio sulla Mercedes.
Emerge, però, un dato interessante: la Ferrari è tornata consistente e nelle ultime tre gare, Monza-Singapore-Giappone, il Cavallino è al primo posto nella classifica costruttori, anche meglio della Red Bull che fa i conti col fallimentare Perez, e dunque ci sono spunti importanti in vista del progetto per la vettura del prossimo anno. 84 punti in tre gare, 83 per la Red Bull, poi McLaren e Mercedes appaiate ma distanti: la Rossa sta trovando prestazioni e punti e soprattutto un proprio equilibrio, ora da qui alla fine del Mondiale si punta a ottenere almeno un’altra vittoria.