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Max Verstappen torna in pole. Soltanto una quest’anno, peraltro conquistata nel weekend con la gara sprint, un magro bottino per chi si è invece rimpinzato in gara vincendo cinque delle otto fatiche stagionali fin qui e guidando stabilmente la classifica del Mondiale. In Canada l’olandese è il solito mago della pioggia, riuscendo a performare sul bagnato come se non ci fossero pozze ovunque e aquaplaning dietro l’angolo. Semplicemente un fuoriclasse, su tutte le condizioni: freddo, spietato, conscio che con Leclerc dall’ultima fila questa è un’altra gara chiave per accumulare vantaggio.
C’è però un ma. In prima fila con lui non c’è come ci si poteva aspettare Carlos Sainz, e forse lo avrebbe pure preferito il classe 1997, ma un redivivo e sempre più leone Fernando Alonso, che quando il gioco si fa duro inizia a giocare. Condizioni estreme, serve un pilota estremo, cattivo, capace di far rendere al meglio una Alpine comunque ben bilanciata. E’ la prima “prima fila” per il team francese, l’asturiano può puntare al podio. Beffato dunque Carlos Sainz, che oggi era per una volta il pilota di punta in casa Ferrari. Ha deluso? Ha fatto del suo meglio? Probabilmente la verità sta in mezzo: non ha fatto del suo meglio, infatti ha commesso un errore nel giro finale in cui poteva forse avvicinarsi alla prima fila, non ha deluso del tutto perché se non ha mai centrato una pole ci sarà un motivo. E’ più un animale da gara, a patto di finirla e di non incorrere in situazioni sfortunate: servirà prudenza nei primi giri e poi far fruttare una Ferrari che nel passo gara è andata benissimo.
Prudenza che invece non potrà adoperare Charles Leclerc, che oggi ha dovuto arrendersi all’evidenza dei fatti. Il back-to-back ha fatto sì che non si potesse mettere mano sul motore andato a Baku, dunque si cambia ancora power unit ed è la quarta, ecco che c’è la solita penalità del caso e l’ultima fila con Tsunoda, penalizzando in egual misura, unico a stargli dietro. Sarà una gara di rimonta per il monegasco a cui non ne va bene una per ora: il podio pare un miraggio, ma vanno trovati punti per il Mondiale. A dare una piccola mano è Sergio Perez, che nel Q2 combina un disastro andando a muro. Red Bull ingolfata, i commissari non possono aiutarlo anche se contro il regolamento ce l’avevano messa tutta, tredicesima casella in griglia è la morale della favola per il messicano che stravolge i piani del team austriaco. Chi invece può sicuramente ricevere applausi è la Mercedes: Hamilton batte anche il mal di schiena e partirà dalla quarta posizione, mentre Russell, pur partendo ottavo, è da encomi importanti. Che coraggio il giovane britannico, unico a scegliere di provarci con la gomma da asciutto. Voleva la pole, ha trovato il fuori pista alla prima curva.
E poi, c’è una Haas troppo bella per essere vero. E stavolta non soltanto grazie a Magnussen, che partirà quinto, ma anche con il sesto posto di Mick Schumacher che per la prima volta esplora file così avanzate in griglia di partenza. L’obiettivo per il team americano è non vanificare tutto in pista domani, mentre il discorso inverso è per l’Aston Martin che sembrava avere un gran passo ma va fuori al Q1 sia col padrone di casa Stroll (l’altro padrone di casa, Latifi, è riuscito anche nell’impresa di centrare una marmotta), che con Sebastian Vettel dato addirittura in un primo momento come tra i favoriti per la pole. In ogni caso, ci sarà assolutamente da divertirsi: appuntamento alle ore 20.
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