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Si riparte da dove si era terminato lo scorso anno, da una Red Bull dominante sulle altre e da Max Verstappen che si prende la prima pole del Mondiale 2023 e scatterà davanti a tutti in Bahrain. La gara sarà tutta da scrivere, ma il team austriaco e il due volte campione del mondo olandese dimostrano che sì, tra test e prove libere erano stati anche altri i nomi emersi, dalle due Ferrari allo strepitoso Alonso, ma quando si fa sul serio esce fuori il dominio tecnico e di velocità che questo connubio strepitoso è riuscito a creare negli ultimi due anni abbondanti. Neanche il miglior crono in Q1 e Q2, a Verstappen basta il lampo quando serve, segno che ormai ha la maturità giusta per gestire ogni singolo frammento del weekend di gara. Chi ben inizia è a metà dell’opera ma qui si può superare, il DRS può essere un fattore, i rapporti di forza non sono comunque chiari e i distacchi potrebbero rivelarsi meno netti. A cominciare dal gap con il compagno di team, un Sergio Perez che sarà anch’egli in prima fila e visto che siamo all’alba del campionato si giocherà tutte le carte a disposizione per vincere, conscio che non riceverà certo ordini di scuderia e richieste particolari dal muretto. Sarà gara vera tra i due, che già verbalmente non se le sono mandate a dire, ma la griglia poteva essere ben diversa probabilmente.
Poteva esserci Charles Leclerc, per esempio, visto che la Ferrari si è ben comportata in queste qualifiche, giocandosela con la Red Bull anche se un filo dietro. Fa discutere la strategia della Rossa, che decide di far scendere dalla macchina il monegasco e di non fargli fare l’ultimo tentativo. Il classe 1997 aveva il secondo tempo e poteva quantomeno confermarlo, ma in caso di clamorosi exploit o di errori di Verstappen si poteva sognare la pole. Invece, al contrario di tutti gli altri in Q3 Leclerc non si ripresenta in pista, scende dalla macchina e va via. Scelta condivisa tra team e pilota, filtra dalla Ferrari, il motivo risiede nella volontà di salvare un treno in più di gomme nuove da far fruttare in gara.
Ne varrà la pena? Probabilmente no, perché è proprio sul passo gara che sia nella seconda parte della scorsa stagione che tra test e libere questa Ferrari pare pagare un certo gap nei confronti della Red Bull, più ampio rispetto al giro secco. E poi, in gara può succedere di tutto, Perez può fare da tappo e far scappare via Verstappen, Alonso quinto con una strepitosa Aston Martin che – pur non giocandosela per la pole – consentirà all’asturiano di lottare per il podio e di insidiare Leclerc, lo stesso Sainz che si gioca le sue carte e non alzerà il piede alla prima curva. Per diversi motivi, non è stato un bel vedere la discesa di Charles dalla sua monoposto: un segnale di resa sul giro secco, un azzardo, o forse una strategia ben ponderata che può dare i suoi frutti in gara?
Detto di una super Aston Martin, con l’ottavo posto dell’acciaccato Stroll a confermarlo ulteriormente, c’è da valutare la performance di una Mercedes che sembra paradossalmente meglio delle nere previsioni iniziali, ma non all’altezza di Red Bull, Ferrari e forse persino la macchina “in verde”. Russell fa meglio di Hamilton ed è già un brutto colpo per il sette volte campione, che già teme di dover rivivere l’incubo della mediocrità già affrontato un anno fa.
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