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Una gara sprint pazza, è il caso di dirlo, con la pioggia a renderla movimentata e sul filo di lana. L’inizio ritardato, il caos per le gomme, l’intempestività delle decisioni della direzione di gara hanno provato a rimescolare le carte, ma alla fine c’è poco, pochissimo da fare per tutti, perché vince Max Verstappen, e chi se no, e si prende per il momento 8 punti, in attesa di capire se potrà rimontare dalla sesta casella e vincere anche la gara standard, lui che l’anno scorso, con una macchina peraltro meno nettamente superiore alle altre rispetto a questa stagione, riuscì ad arrivare primo partendo dalla quattordicesima posizione. Un gioco da ragazzi, o quasi, per l’olandese che vuole andare in vacanza in pace con se stesso, che non vuole lasciare nulla agli altri, cannibale com’è.
E dire che oggi le cose si sono complicate con la corsa ai box, con il passaggio obbligato da full wet a intermedie e Piastri che per qualche giro è balzato al comando. Poi, però il ritorno alla dura realtà , alla Red Bull che svernicia la McLaren, quella di Max ovviamente, perché Perez innesca un duello rusticano con Hamilton e alla fine ne pagano la conseguenza entrambi: Checo perchè viene sforacchiato dalla Mercedes e si deve ritirare, Lewis per i cinque secondi di penalità che lo fanno precipitare al settimo posto. Chi sorride, oltre a Piastri al suo primo podio, o mini podio che sia, è Pierre Gasly, capace di ottenere un terzo posto anche molto simbolico qui dove depone il mazzo di fiori per l’amico Hubert.
E la Ferrari? Una volta tanto, le prestazioni sembravano esserci, c’è stata anche soprattutto sfortuna, in particolare per il traffico dell’ora di punta ai box. Dei pit stop forse non velocissimi, con un timing calcolato non al meglio, poi anche la volontà di evitare rischi di unsafe release, che però gli altri si sono presi, avendo ragione. E le Rosse, cedono qualche posizione, per poi risalire fino alla quarta di Sainz e quinta di Leclerc, che non può bastare, così come aver fatto meglio di Mercedes e Aston Martin non è un risultato da sbandierare e degno della storia del Cavallino. E domani c’è una pole da massimizzare tornando sul podio dopo due gare da incubo e una sprint per nulla esaltante.
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