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E’ già strapotere Red Bull in Bahrain, dove è buona la prima per Max Verstappen che riprende da dove aveva terminato lo scorso anno. Una prima gara dell’anno di puro dominio, condotta agevolmente al comando, senza problemi se non quelli probabilmente inventati dall’olandese per caricarsi e non addormentarsi, visto che prende subito margine e lo gestisce alla perfezione trovando l’ennesima vittoria. Il due volte campione fa il vuoto, ma Sergio Perez sale sul gradino del podio in una nuova doppietta del team austriaco, che ha dimostrato di essere più veloce, più affidabile, più consistente delle altre. Magari non con un gap particolarmente schiacciante nei confronti delle rivali, ma è la somma di queste componenti a fare la differenza.
Già, perché a far da contraltare al trionfo targato Red Bull e Verstappen, c’è la falsa partenza, per non dire disastro, da parte della Ferrari, che fino a tre quarti di gara poteva ritenersi soddisfatta per essere il primo team dietro all’irraggiungibile detentore dei titoli Mondiali. Terze e quarte le rosse, poi il dramma. Charles Leclerc si ferma al giro 40 per problemi al motore, facendo trasparire nuove difficoltà a livello di affidabilità già fin dalla prima gara in cui un anno fa era invece arrivata una doppietta, mentre Carlos Sainz non riesce a difendere il terzo posto e dunque il podio, è sverniciato da Fernando Alonso con una Aston Martin strepitosa e si accontenta della P4.
L’asturiano sorride finalmente, conferma quanto veloce sia questa vettura che ha svoltato in inverno e tiene dietro, oltre allo spagnolo del Cavallino, anche l’altro vecchio leone, un Lewis Hamilton alla guida di una Mercedes con gli stessi problemi dello scorso anno: sembra maledettamente lenta sul dritto, e lo sa bene anche George Russell che nei primi giri si lamenta per la velocità del compagno davanti, poi però viene superato da Alonso e da Lance Stroll in seguito. Il canadese, spesso accusato di essere “figlio di papà” e intoccabile, è un altro grande protagonista: torna subito dopo l’incidente e trova il sesto posto col polso fratturato, pagando solo una partenza negativa.
Insomma, siamo appena alla prima gara, ma c’è già da riflettere in casa Ferrari. Per nulla all’altezza della Red Bull, e non va bene per chi dichiara di puntare alla vittoria del Mondiale, si scopre anche poco affidabile proprio come lo scorso anno con due sostituzioni di componenti prima del via e la rottura del motore endotermico a due terzi di gara andati per Leclerc. E da Sainz ci si aspetta di più che il team radio catastrofistico nel finale in cui ha paventato problemi nella gestione gomme salvo essere comunque superato facilmente da Alonso. Dal sogno del doppio podio all’incubo di finire fuori dal podio e con una macchina ritirata: quanti grattacapi per Vasseur.
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