Max Verstappen davanti a tutti nelle prove libere del Messico, e non è certo una novità, ma con distacchi minimi, e questa è la sorpresa, sia per il giro secco che per quanto riguarda il passo gara. FP1 e FP2 con l’olandese al comando, ma nelle seconde libere i primi undici, e l’undicesimo è Carlos Sainz con la Ferrari, c’è appena mezzo secondo. Leader ma non troppo, ma il tre volte campione vuole vincere anche qui e ha comunque piantato le basi. Un po’ più vicino al cannibale, sarà l’aria di casa forse, Sergio Perez: Checo sembra in palla, sente la pressione e la responsabilità davanti al suo pubblico, farà di tutto per una qualifica pulita come spesso gli è mancato quest’anno.
Dietro la Red Bull, è gran bagarre. Super Lando Norris, quasi un metronomo, chiude al secondo posto le libere due, Charles Leclerc al terzo e sembra esserci dunque aria di prima fila per McLaren e Ferrari in un duello serrato. Leclerc meglio di Sainz per il Cavallino, sia nel passo gara che nella simulazione del giro secco: la Rossa un po’ altalenante, difficile capire quale sia il vero potenziale, anche perché spesso e volentieri a uno stint iniziale positivo ha poi fatto seguito un calo. Ma occhio alla Mercedes: sul passo gara, soprattutto con Hamilton, ha fatto un’ottima impressione. Buona la performance di Daniel Ricciardo, che si infila in sesta posizione nelle FP2, ma c’è gloria persino per Bottas col quarto crono, e allora va preso tutto con le pinze, anche perché c’è chi ha più o meno benzina, chi si è focalizzato su un aspetto e chi su un altro.
Ma è ancora venerdì, e tra l’altro non che faccia troppo testo: le FP1 con cinque piloti rookie per la regola, le FP2 guastate nel finale da un po’ di pioggia inattesa. Del resto, Messico e nuvole. E chissà che anche in qualifica e gara queste benedette nuvole non possano sparigliare le carte. E’ vero che su questa pista la griglia di partenza conta fino a un certo punto: con quel rettilineo infinito di partenza, si può arrivare alla curva già con tre-quattro posizioni perse o guadagnate, ma partire davanti, o il più avanti possibile, espone comunque meno al rischio di collisioni. Appuntamento allora alle 19.30 con le FP3, quindi alle 23 ecco la caccia alla pole.