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Oggi negli Stati Uniti sembrava di essere tornati al 2021, a quella stagione irripetibile col duello più serrato in F1. Quest’anno ha dominato Verstappen, ha dominato anche la Red Bull che oggi ad Austin conquista il titolo costruttori con tre gare d’anticipo, ma per qualche giro abbiamo rivisto la sfida infinita tra l’olandese e un redivivo Lewis Hamilton. L’epilogo di Abu Dhabi è lo stesso di oggi: stavolta perché la macchina del classe 1997 è nettamente superiore a quella del sette volte campione, che azzecca la strategia giusta e vola al comando della gara, facendo da lepre per poi però arrendersi al sorpasso subito. Vanno ruota a ruota, ma mettono da parte le vecchie ruggini.
E allora, la vittoria è sempre di Verstappen, sono tredici su diciannove ed è un record eguagliato: riuscirà di sicuro a batterlo in una delle prossime tre, magari non in Messico fra una settimana dove è il padrone di casa Perez che vorrebbe riprendersi le luci dei riflettori. Che tutto sommato sono anche dello stesso alfiere Mercedes, secondo e non primo e questo è comunque uno smacco per come si è dovuto arrendere alla “lentezza” della sua monoposto, ma finalmente in lotta, come gli dicono dai box, per la gloria. Che in un certo qual modo è propria anche della bella rimonta di Charles Leclerc, che rimonta nove posizioni e sale sul podio. Peccato però che anche lui si era trovato davanti a Verstappen, con un po’ di fortuna visto il pit stop effettuato in regime di safety car.
Nemmeno con la fortuna dalla sua la Ferrari riesce a rimettere in piedi una gara che per Carlos Sainz è stata distrutta già al primo giro, proprio come in Giappone. Lì un suo errore sulla pista viscida, qui negli Stati Uniti a causa di una follia di Russell, peraltro graziato dai commissari, gli stessi ce puniscono Gasly per quello che a Singapore era costata appena una reprimenda a Perez. Dicevamo, il monegasco è fortunato ma alla fine sono gli altri team a piazzarsi davanti, complice un pit stop lento quando quello di Verstappen era stato ancora più lento (con tanto di sfuriata di Max). Non ne approfitta il Cavallino, e poi Charles che si difende con le unghia dal rivale e coetaneo, dovendogli però dare pista, non gestisce al meglio le gomme.
L’ultima fotografia di questa bella e spettacolare gara sulla pista più artificiosa del Mondiale è il clamoroso incidente tra Alonso e Stroll, che il prossimo anno saranno compagni: il canadese ha rischiato di far terminare anzitempo la carriera all’asturiano, seppur con un impatto fortuito. Ma durissimo, questo sì: il due volte campione in Renault è stato fortunatissimo. E ora sotto col Messico.
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