Senza rivali, anche se per una volta non partendo dalla pole e per la seconda gara di fila con un sorpasso da effettuare al pronti-via, ma il solito alieno Max Verstappen domina anche il Gran Premio di Ungheria. A Budapest il fenomeno olandese ci tiene a reagire allo smacco subito ieri dal rivale Lewis Hamilton, e lo fa immediatamente: gira all’interno alla prima curva e brucia l’inglese, come tante volte era riuscito a fare nel 2021. Poi, è solita fuga per la vittoria: ci si dimentica quasi di lui, perché il margine è sempre più ampio nei confronti di chi insegue. E poi, a impreziosire il tutto, l’incredibile giro veloce di 1.20.504 fatto segnare non appena cambiate le gomme, come ad avvisare chiunque avesse voluto tentare di andare per il punto addizionale nel finale che, forse, non era il caso. E poi, ci sono i record: 12 gare vinte dalla Red Bull, 220 punti di vantaggio in classifica costruttori a metà campionato, sette di fila per Verstappen che prova a puntare ora le undici di Vettel. E ancora, la sensazione che potrebbe essere vinto ben presto il Mondiale, probabilmente già a settembre. Perché alle sue spalle, i rapporti di forza non sono mai stati davvero consolidati, il compagno Perez deve sempre rimontare dopo le qualifiche deficitarie e stavolta chiude con un bel terzo posto, alle spalle di Lando Norris, ancora una volta in grado di salire sul podio, con una McLaren che ha fatto un meraviglioso salto di qualità diventando farfalla da bruco delle prime otto gare. Piastri rimanda invece l’appuntamento col podio e chiude quinto, alle spalle anche di Lewis Hamilton che è tra i delusi di giornata: partiva in pole, dopo una curva si è ritrovato quarto e in quella posizione è arrivato, pur mostrando un ottimo passo. Decisamente più sorridente il compagno in Mercedes, George Russell, che si prende una bella sesta posizione in rimonta, con un paio di sorpassi da urlo, dopo le qualifiche fallimentari di ieri.
Fallimentare è uno degli aggettivi che si possono utilizzare per una Ferrari semplicemente disastrosa. Su una pista che in teoria doveva e poteva essere amica, arriva invece uno dei peggiori weekend dell’anno per il Cavallino. A livello di prestazione, a livello di strategie, a livello di box, sotto ogni aspetto, persino con le comunicazioni radio: questa Ferrari è da rottamare, da rivoltare come un calzino per ripartire davvero. E per Vasseur deve essere più che chiaro. Non è accettabile che Leclerc sia penalizzato prima dai meccanici per il problema alla pistola, poi da se stesso per l’ingresso troppo veloce in pit lane, dieci secondi di fatto buttati e il settimo posto partendo sesto e con due piloti che lo hanno sopravanzato. Lievemente meglio Sainz, che fa ottavo dopo essere scattato dall’undicesima posizione, ma non brilla mai per ritmo e subisce un brutto sorpasso senza difendersi minimamente. Insomma, tutto da buttare oggi, non c’è davvero nulla da salvare, solo da pensare a Spa sperando in un buon risultato lì per andare in vacanza e avvicinarsi a Monza per provare quantomeno lì a raddrizzare la barca.