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Sembrava una pole ormai scritta quella di un meraviglioso Fernando Alonso, che conosce come le sue tasche questa pista e che qui però è andato incontro a una delle più grosse delusioni in carriera ai tempi della Ferrari. Ma l’asturiano aveva trovato il giro perfetto e non gli restava che aspettare col fiato sospeso Max Verstappen, dietro di due decimi al secondo settore. Uno dice: impossibile rimontare così tanto su questa pista, ma quando c’è il talento di un pilota, ed è innegabile, al servizio di una macchina praticamente perfetta, ecco che sotto pressione esce fuori qualcosa che non appartiene a questo mondo. E’ da alieno infatti la pole di SuperMax, ancora una volta lui davanti a tutti a ricordare chi ha vinto gli ultimi Mondiali e chi sta dominando questa stagione giunta appena al suo sesto weekend, ma praticamente già chiusa.
Lo studieranno in molti il giro di Verstappen, o meglio, l’ultimo settore, in cui sfiora persino il muro: come ha fatto a trovarsi in pole? Non c’è una risposta, se non il fatto che è di un’altra pasta e che quando il livello si alza lui lo alza ulteriormente. In ogni caso, domani dovrà sfatare una statistica che stona un po’ con un circuito cittadino come questo: sorpassare è difficile se non impossibile, fatto sta che solo il 44% di chi è partito davanti a tutti ha poi vinto. E lo sa molto bene Charles Leclerc…
Ecco, parlare del monegasco è sempre difficile, perché un terzo posto in pista in queste qualifiche, con una macchina assolutamente non all’altezza e insidiata dalle Alpine, è sicuramente un discreto risultato, peccato solo che come spesso accade il nemico numero uno del pilota classe 1997 è la stessa Ferrari, che pratica autosabotaggio e danneggia ancora una volta il suo patrimonio. Il pasticcio con Norris è veramente dilettantesco e costa tre posizioni in griglia che rendono ancor più dura la gara. Fare peggio dello scorso anno, col disastro del cambio gomme nel finale, sembrava difficile, ma sembra proprio che il Cavallino sia riuscito nell’impresa. E domani, allora, sarà una gara ulteriormente in salita.
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