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Dopo una settimana di pausa, ecco che dall’Asia si fa tappa verso occidente per il primo di quattro appuntamenti consecutivi nel territorio americano. Si parte dagli States, da Austin, Texas, dove Verstappen, già proclamato campione sabato nella sprint in Qatar e dunque alla seconda gara da iridato per il terzo anno di fila, può eguagliare già se stesso: già, perché sono 14 le vittorie nelle prime 17 gare e imponendosi anche qui negli Usa arriverebbe a 15, proprio come nella scorsa stagione, ma con altre quattro gare poi a disposizione per battere il proprio record. Al di là del duello tra Max e Max, che è l’unico duello possibile da poter associare allo strabordante olandese, il Circus fa tappa negli Stati Uniti in un circuito con un layout artificioso e volutamente votato allo spettacolo puro, in cui il duello più importante sarà quello per il secondo posto nella classifica costruttori, tra Ferrari e Mercedes.
Il Cavallino, ai minimi termini in Qatar, dove ha raccolto un quinto posto anonimo e frutto anche di alcuni ritiri con Leclerc e non è nemmeno partito con Sainz fermato da problemi al serbatoio in extremis, può guardare con moderato ottimismo all’appuntamento americano, visto che il circuito sembra essere più favorevole alla Rossa con il carico aerodinamico medio-alto obbligato per le monoposto, ma dove in primis conterà tanto anche la potenza del motore con i tratti da affrontare in pieno. A Lusail si è sofferto tanto, qui si spera di potersela giocare con una Mercedes che, nell’uno contro uno tra Russell e Leclerc di una settimana fa, nonostante la rimonta da dover affrontare per il britannico, ha sverniciato la scuderia di Maranello, oltre ovviamente all’ormai consolidata McLaren. Il duello con le Frecce d’Argento, che harakiri a parte tornerà a essere due contro due, si arricchisce per Sainz del nuovo serbatoio: la vettura sarà dunque praticamente perfetta e si punta tanto sullo spagnolo, che pur aveva vinto a Singapore (ormai pare un’era geologica fa) per giocarsela con i competitor, avanti di 28 lunghezze a cinque gare dal termine.
Tornando al circuito, è un’americanata progettata da Hermann Tilke, fatta di curve veloci da percorrere in pieno alternata a curve lente, lunghi rettilinei per favorire i sorpassi, così come una sede stradale larghissima in alcuni tratti per far sì di vedere duelli e traiettorie diverse tra i piloti. E poi, alcune curve ispirate ai celebri circuiti europei, come quella presa in prestito da Hockenheim, la curva 8 che ricalca quella di Istanbul, la S che ricorda Silverstone e via discorrendo. Per non parlare del forte dislivello tra un settore e l’altro della pista, spettacolare quello del rettilineo principale con una pendenza di 22 metri in appena duecento metri. Giù in picchiata, poi le risalite, qui ci si diverte alla guida, si spera anche da casa. E’ l’undicesima edizione e Super Max vuole vincere ancora. Veniamo infine alle scelte di Pirelli per questo tracciato spesso criticato per via dei dossi che si formano. E’ una pista dunque che potrà far soffrire gli pneumatici, per cui il fornitore unico porta i compound mediani della gamma, C2 per le hard, C3 per le medium, C4 per le soft.
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