Una gara in meno a disposizione e tre punti in più da recuperare: la gara del Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin è un vero e proprio disastro per Lando Norris, che al rientro dalla lunga pausa autunnale trova una McLaren competitiva anche se con meno margine sulle altre e non sfrutta l’ennesima pole, facendo il gioco delle Ferrari, che vincono in parata con l’uno-due Leclerc e Sainz, ma soprattutto di Max Verstappen, che con una masterclass di guida e difesa, nonostante una Red Bull incostante e quasi misteriosa per certi versi, si prende il podio anche con un po’ di astuzia nel finale, quando spinge i commissari a infliggere una penalità al rivale per la lotta al titolo Mondiale, fatto che gli consente di tagliare il traguardo come quarta vettura in pista ma di salire sul podio. E che in soldoni vuol dire 354 punti contro 297, e tra sabato e domenica un incremento di cinque punti rispetto al già comunque rassicurante margine. E il tutto con cinque gare ancora da disputare… Peraltro, con Leclerc ora -22 dal britannico e dunque virtualmente in corsa, anche se è dura soltanti pensarlo.
Insomma, se in Texas Norris doveva definitivamente riaprire il discorso per laurearsi campione, la sua ingenuità al via, dove decide a tutti i costi di duellare con Verstappen al posto di provare a girare più interno al curvone, gli costa non una, non due ma tre posizioni. E potrebbe costargli le residue chance di realizzare il suo sogno, anche se il gap tra la McLaren e la Red Bull resta abbastanza ampio e già in Messico potrebbe esserci l’ennesima prova della verità. A patto però di non mandare tutto all’aria con errori umani: alla fine, sarebbe bastato controllare cosa era successo esattamente un anno fa,..