Ventunesima gara di un estenuante Mondiale, probabilmente l’ultima in cui la Ferrari può provare a ribaltare le cose in chiave secondo posto nella classifica costruttori: tutti a Las Vegas dopo 40 anni, ma su un circuito nuovo di zecca che potrà di sicuro regalare spettacolo. Si corre ancora negli Usa per la terza volta in questo campionato di F1, ma si tratta di una pista all’esordio con un tracciato progettato da Tilke che strizza l’occhio a Monza sul piano delle velocità di punta (350 km/h). Si andrà in ottava marcia in diversi tratti, questo è un circuito stradale ma veloce, velocissimo, con un rettilineo di ben 1.9 km, e in tutto sono 6,12 i chilometri da percorrere in ogni giro. Il disegno originale della pista con 14 curve è stato poi aggiustato in corsa con una chicane che ha aumentato a 17 il numero dei tornanti. E sono tre i rettilinei in cui si potrà attivare il DRS per effettuare i tantissimi sorpassi che ci aspettiamo da questa pista nella Città che non dorme mai.
Già, perché il Gran Premio di Las Vegas si corre in notturna e le monoposto passeranno davanti all’iconica Strip, con i casinò e gli hotel della Città del Vizio, in uno scenario arricchito da luci e giochi d’acqua che creano uno spettacolo unico e suggestivo. Eccezionalmente, la gara si terrà al sabato, alle ore 22 locali, quando in Italia saranno le 7 del mattino di domenica: poteri del fuso orario, dei soldi e della globalizzazione, e si ripiomba al 1985 con il Gp in Sudafrica. Difficile dire quale vettura possa essere favorita, ma è chiaro come Verstappen sia decisamente il primo nome – ma che strano – che ci viene in mente, con una macchina in grado di adattarsi praticamente su qualsiasi pista, a eccezione di Singapore. Super Max ha ancora fame e vuole arrivare a 18, la McLaren proverà a fare il definitivo salto di qualità per provare a vincere finalmente, infine c’è la lotta tra Ferrari e Mercedes che si accende: il Cavallino ha bisogno di evitare colpi di sfortuna e pasticci vari e di massimizzare con più punti possibili con Leclerc e Sainz, nella speranza che le Frecce d’Argento possano vivere un altro weekend disastroso come in Brasile.
Era dal 1982, infine, che non si correvano tre GP negli Stati Uniti nella stessa stagione, visto che già si è gareggiato a Miami e Austin. E solo l’Italia, con Monza, Imola e Mugello nel 2020, può vantare tre gare stagionali sul proprio territorio. In Nevada c’è il rischio gelo e questo ha a che vedere anche con le gomme: la pista sarà poco abrasiva e inoltre sarà difficile far raggiungere le temperature corrette. Per questo appuntamento Pirelli ha deciso di portare i compound più soffici della gamma: C3 per le hard, C4 per le medium, C5 per le soft.