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Tre volte Max. Tre volte di fila. Verstappen domina un’intera stagione e vince il terzo Mondiale della sua già eccezionale carriera. Lo fa senza discussioni, aggiungendo record su record, con numeri devastanti per la concorrenza e soprattutto nei confronti del compagno Perez, asfaltato in lungo e in largo. E dimostra, infatti, come l’olandese sia un pilota eccezionale, questa Red Bull sia una vettura eccezionale, e la simbiosi tra il classe 1997 e la monoposto austriaca sia totale e il vero segreto di questo dominio assoluto. Il terzo titolo, poi, arriva di sabato, il primo a riuscirci in una sprint (con l’unico neo di non averla vinta), non il primo a farlo in questo giorno anomalo, anche se i precedenti risalgono a cavallo tra gli anni ’60 e ’80. Ironia della sorte, Nelson Piquet, che è il suo attuale suocero visto che Max è fidanzato con la figlia del brasiliano, Kelly, vinse tutti e tre i suoi Mondiali in un giorno diverso dalla domenica, in un caso persino al venerdì a causa dell’incidente del suo rivale Mansell.
Ed è anche precocissimo il periodo in cui arriva questo trionfo: siamo a inizio ottobre, proprio come lo scorso anno, dove però la matematica arrivò in Giappone. Qui ha dovuto aspettare la gara successiva, quella del Qatar, ma con sei gare di anticipo è comunque in grado di eguagliare Micheal Schumacher, che fece lo stesso nel 2002. Il tutto, dopo essere stato il pilota più giovane a partecipare a un weekend di gara, il più giovane a correre una gara di F1, il più giovane a far punti, il più giovane a vincere una gara di F1, il più giovane a far segnare un giro veloce, il più giovane a realizzare il grande slam, nel 2021 anche il pilota con più podi in una stessa stagione, il maggior numero di punti in un Mondiale lo scorso anno, quota 454 ma perfettamente ancora battibile quest’anno (siamo a 407 già , bastano due vittorie), il maggior numero di vittorie in un anno, tredici nel 2022, anche questo sicuramente pronto a crollare quest’anno visto che siamo già a quota undici con sei gare restanti.
E poi, durante l’anno, l’incredibile record battuto di dieci vittorie consecutive, da Miami a Monza, con Singapore come unica gara fin qui di sofferenza e senza salire sul podio (e nemmeno andare a punti), mentre sono due i secondi posti iniziali che avevano fatto pensare a un duello con Perez per tutta la stagione. Ingenui noi, perché Max è di un altro livello e nessuno è alla sua altezza in questo momento. Lucido, freddo, ora anche calcolatore e non più irrazionale, Verstappen è il simbolo di questa F1, capace di vincere prima e dopo il cambio di regolamento tecnico, di trascinare una marea orange, di nascondere i limiti (pochi) di una vettura quasi perfetta e di farsi amare dopo essere stato tanto odiato. Semplicemente Max, ora al cubo.
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