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“Mourinho è un tipo brutale. E io continuavo a chiedermi: ‘Ma che fa? Perché mi tratta così? Perché si comporta così con la gente? Ma guardando indietro mi rendo conto di quello che voleva da me e delle risorse con cui lavorava. All’epoca non riuscivo a fare quello che mi chiedeva a causa dei suoi metodi sbrigativi e della pressione psicologica. In quel momento era complicato, spesso tornavo a casa dopo aver parlato con lui e pensavo che non potevo continuare così. Cosa potevo fare? La pressione che creava era estrema. Durante gli allenamenti pensavo che guardasse solo me, anche se alla fine probabilmente non era così”. Andre Schurrle ha parlato in un’intervista della sua esperienza al Chelsea sotto la guida di Jose Mourinho e il racconto che emerge dei metodi dell’allenatore portoghese non è particolarmente lusinghiero: “Nonostante tutto l’impressione era che gli piacessi e che cercasse di migliorarmi. Ma comunque mi metteva in testa che erano cose complicate da capire. All’addio di Ballack, che c’è stato quando io ero già d’accordo con il Chelsea, l’allenatore della mia squadra era Mourinho. Mi fa: ‘se oggi non segni due gol, quando arrivi ti mando subito in prestito al Southampton’. Non sapevo se scherzasse o no”.
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