Formula 1

Sbagliano, ma in prima fila nella sprint a Miami: Verstappen in pole senza giro perfetto, Leclerc si riscatta dopo le libere

Max Verstappen Red Bull
Max Verstappen - Foto Florent Gooden/DPPI / IPA Sport 2 / IPA

Nemmeno Max Verstappen, per una volta, è esente da errori. Il risultato, però, è sempre quello: si prende la pole della sprint race e guarda tutti dall’alto anche nel venerdì che apre il weekend di Miami. Non uno strapotere, perché l’olandese mostra anche un lato umano: lo fa nelle prove libere, quando entra in azione soltanto negli ultimi cinque minuti e stampa il miglior crono dopo aver lasciato spazio anche agli altri, lo fa anche nelle qualifiche shootout, dove nel Q1 e Q2 sembra dover abdicare a Norris, quindi nel Q3 trova il tempo più veloce nonostante un errore che ha rischiato persino di spedire a muro la sua Red Bull. Alla fine, però, ha ragione sempre Super Max: persino stupito, forse un po’ falsamente, una volta messi i piedi a terra. “Ma davvero ho fatto la pole con quel giro?”. C’è un pizzico di retorica, anche se il tre volte campione ha insistito parlando di una vettura che ha smesso all’improvviso oggi di dargli i giusti feeling.

Percorso opposto per Charles Leclerc, l’altro pilota dal doppio volto oggi. Disastroso nell’unica sessione di prove libere, che per il monegasco dura appena dieci minuti, giusto il tempo di andare in testa coda e di non riuscire a riportare in careggiata la sua Ferrari, costringendo i box a chiedergli di spegnere il motore. Bandiera rossa, la Rossa dipinta (anche) di azzurro torna mestamente in pit-lane spinta a mano e il classe 1997 chiude anzitempo la sessione di libere, dovendo disputare al buio le qualifiche della sera. Che, però, gli sorridono: di fatto è tra i pochi a non sbagliare nel Q3 e con un giro pulito in cui mette tutto insieme trova il secondo tempo e la prima fila. E visto che il passo mostrato da Sainz nelle fugaci prove di long run nelle libere è sembrato all’altezza della situazione, per Leclerc, ma non bisognerà sbagliare nulla, vincere la prima sprint in tre anni per il Cavallino non è così utopistico. Per Carlos Sainz, invece, ci sarà da rimontare: non ha brillato nelle shootout e oltre a un Perez che più o meno ormai fa il suo e non esce dalla top-3 delle qualifiche, si ritrova davanti addirittura Daniel Ricciardo, che prova ad allungare la sua carriera in F1 tirando fuori tutto il suo talento che sembrava irrimediabilmente perduto.

Grossa delusione dalle McLaren, soprattutto perché queste qualifiche sanno di occasione persa: sia Piastri che Norris, con la macchina completamente rivoluzionata, hanno mostrato passo e velocità, eppure devono partire dalla sesta e nona casella. Nel momento della verità, i due piloti della scuderia di Woking non hanno fatto il massimo e così gli aggiornamenti massicci fin qui rischiano di diventare un’arma a doppio taglio. Ma la sensazione è che sul medio-lungo periodo possa davvero emergere la vettura in nero-arancio, che questo possa accadere domani nella sprint è complicato, ma ci sono poi qualifiche e gara. Alle quali puntano anche le due Mercedes, sbattute fuori dal Q3: Russell undicesimo, Hamilton dodicesimo, e Wolff prepara il miglior discorso possibile per provare a strappare Newey alla Ferrari, anche se il leggendario progettista che lascerà a breve la Red Bull ha assicurato di volersi prendere un periodo di pausa. C’è da credergli?

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