Rubens Barrichello ha raccontato in un’intervista sulla televisione brasiliana Globo tv nel programma “Conversa com Bial” la sua lotta contro la malattia che ha da poco sconfitto ma di cui porta ancora le cicatrici sul corpo, una vistosa soprattutto sul collo.
L’ex pilota dopo aver lasciato la Formula 1 si è dedicato alle corse nel campionato di Stock Car, che ha anche conquistato nel 2014, e ha rischiato la vita a causa di un tumore benigno al collo. Barrichello si sente un miracolato per essere riuscito ad accorgersene in tempo e per essere riuscito a compiere questo percorso fino alla guarigione ma all’inizio non è stato semplice: “Una mattina mi trovavo sotto la doccia, quando di colpo avvertii un dolore lancinante alla testa. Sentii come si stesse esplodendo, tanto che dovetti accasciarmi per terra. Ci vollero un po’ di minuti prima di riuscire a raggiungere Silvana (la moglie, ndr.) per chiederle aiuto. Ricordo che il dolore era insopportabile e capii subito che si trattava di un problema serio“.
Operazione arrivata in tempi brevi grazie al consulto di un amico: “Mi rivolsi a un amico dottore che intuì subito la gravità della situazione. Sono stato fortunato. Mi operarono di lì a poco e, una volta dimesso dall’ospedale, i medici mi dissero che solo il 14% della gente che soffre questo tipo di problema riesce a recuperare a pieno“.
Spavento iniziale a cui però è seguito un altro tipo di timore per un uomo che ha passato al volante di una macchina una buona parte della sua vita. “Dopo il sollievo per averla scampata, ho temuto di non poter più correre, ma fortunatamente non è stato così”.