Ci siamo: inizia una nuova, avvincente stagione di F1 ed è bene ripassare il regolamento sportivo del Mondiale che prenderà il via dal Bahrain (dove si sono già svolti i test pre-stagione) con la prima gara del 5 marzo, per poi concludersi come di consueto a fine novembre, il 26, ad Abu Dhabi. 23 in tutto gli appuntamenti di un calendario molto fitto, con alcuni back-to-back (vale a dire le gare disputate in due weekend consecutivi) e con la pausa di un mese tra fine luglio e fine agosto: si tratta della stagione più lunga di sempre per quanto riguarda le gare stagionali. Alcune new entry: torna il Gran Premio del Qatar, che esordì nel 2021, riecco la gara di Las Vegas, con la particolarità che si disputerà sabato sera quando in Italia saranno le 7 del mattino di domenica. Veniamo allora al regolamento, tra conferme (molte) e qualche novità.
Regolamento Mondiale F1 2023: prove libere e qualifiche
Per le prove libere, nei weekend in cui non è prevista una gara sprint, confermato il canonico format con tre sessioni della durata di un’ora ciascuna: due al venerdì, con orari standard europei delle 14 e delle 17, una al sabato ancora alle ore 14 se il fuso orario è quello nostrano. I piloti proveranno il passo gara e il giro secco da qualifica e sarà obbligatorio per ciascun team far guidare in almeno due sessioni stagionali un pilota considerato come “rookie”, vale a dire esordiente o con poche apparizioni nel Circus.
Sabato sarà poi la volta delle attesissime qualifiche, il cui format resta immutato. I venti piloti scendano in pista per il Q1, che dura diciotto minuti. Verrà stilata la classifica del tempo più veloce di ciascun pilota, gli ultimi cinque saranno eliminati e occuperanno così le posizioni in griglia di partenza dalla sedicesima alla ventesima. Gli altri quindici piloti avanzano al Q2, della durata di quindici minuti, previste anche in questo caso cinque eliminazioni, le vetture eliminate si schiereranno dalla quindicesima all’undicesima posizione. Per le dieci monoposto rimaste si spalancano le porte del decisivo Q3, con dodici minuti a disposizione e la caccia alla pole e per decretare le posizioni dalla seconda alla decima.
Confermato rispetto allo scorso anno il fatto che i piloti che approdano al Q3 non saranno obbligati a iniziare la gara dell’indomani con le mescole usate per il miglior tempo nel Q2. Potranno scegliere liberamente. In caso di bandiera rossa, la sessione di qualifiche è sospesa e riprenderà da dove era stata fermata una volta ripristinate le condizioni di sicurezza. Se non dovesse essere possibile disputare le qualifiche nella loro interezza, per stabilire la griglia di partenza si utilizzeranno i tempi delle prove libere 3, o dell’ultima sessione disputata, se invece le qualifiche vengono chiuse anzitempo ma dopo il Q1 (completato) o dopo il Q2 (completato), la griglia sarà decretata in base proprio all’ultima sessione di qualifica.
Regolamento Mondiale F1: la gara sprint
Salgono a sei le gare sprint del 2023: le vedremo in Azerbaigian, Austria, Belgio, Qatar, Stati Uniti e Brasile. Il regolamento è lo stesso dello scorso anno: al venerdì ci sarà una sessione sola di libere, poi le qualifiche con identiche dinamiche di quelle canoniche del sabato, decretando la griglia di partenza della sprint race. Sabato che invece accoglierà al mattino la seconda sessione di libere, e per l’appunto la sprint race nel pomeriggio. Si tratta di una gara della durata ridotta e standard di mezzora più un giro finale, e il sistema di punteggio è il seguente: 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 punti ai primi otto classificati. La gara sprint andrà dunque a decretare, in base all’ordine di arrivo, la nuova griglia di partenza per la gara della domenica.
Regolamento Mondiale F1: la gara, sistema punti e penalità
Tutte le gare sono disputate di domenica, eccetto quella di Las Vegas al sabato sera (ma sarà già domenica mattina in Italia). Ogni gara viene corsa su un numero variabile di giri per ottenere un chilometraggio che si aggira spesso intorno ai 300 km. Chi taglierà per primo il traguardo, qualora non avesse commesso irregolarità e non avesse sanzioni da scontare, sarà il vincitore della gara. Due regole fisse: ciascun pilota dovrà effettuare almeno un pit-stop per “smarcare” una mescola diversa da quella di partenza, il numero di pit-stop da poter effettuare è illimitato. Al pit-stop si perdono in media 22 secondi.
Da ricordare, inoltre, come il DRS sia una delle componenti fondamentali: si tratta di una tecnologia che consente di guadagnare maggior velocità e si può attivare se al detection point situato in un punto preciso di ciascun circuito, una vettura si trova a distanza inferiore di un secondo da quella che la precede. A quel punto, una volta transitati in una zona DRS (ce ne sono due o tre in ogni pista) si può attivare l’ala posteriore mobile che risulta valida alleata nei sorpassi. Una gara non può durare più di due ore, senza interruzioni e sospensioni. Superato tale limite, sarà ritenuta conclusa e i punti saranno assegnati in base alla situazione in pista. Ci sono delle eccezioni: in caso di bandiera rossa, il tempo potrà essere fermato e ripartirà da quando si riprenderà a correre. In ogni caso, l’intero evento, dal suo orario di inizio schedulato non può in generale superare le tre ore.
I punteggi sono assegnati in modo integrale qualora venga percorso almeno il 75% della distanza prevista: 25 al primo, poi 18, 15, 12, 10, 8, 6, 4, 2, 1 fino alla decima posizione. In caso contrario, confermate le regole del 2022: 1) nessun punto mondiale viene assegnato se non sono percorsi almeno due giri lanciati, cioè senza l’uso della safety car o della virtual safety car; 2) se il leader della corsa ha coperto più di due tornate ma meno del 25% della distanza complessiva programmata, vengono assegnati punti ai primi 5 classificati, secondo lo schema 6-4-3-2-1; 3) se la distanza percorsa è compresa tra il 25% ed il 50% di quella prevista, vengono assegnati punti ai primi 5 classificati, secondo lo schema 13-10-8-6-5-4-3-2-1; 4) se la distanza percorsa è compresa tra il 50% ed il 75% di quella prevista, vengono assegnati punti ai primi 10 classificati, secondo lo schema 19-14-12-10-8-6-4-3-2-1.
Un punto aggiuntivo andrà a chi fa registrare il giro più veloce, ma solo se il pilota in questione è riuscito ad arrivare tra i primi dieci. Da quest’anno, per evitare il “caso Giappone” con i punti assegnati nella loro interezza nonostante i 28 giri percorsi a causa dell’inizio posticipato della gara (dopo però le procedure di partenza regolarmente svolte) con chiusura non per sospensione ma per limite delle tre ore raggiunto, anche in caso di termine “naturale” di una gara con numero ridotto di giri percorso, si seguirà la appena enunciata regola dei punteggi in base alla distanza coperta.
Veniamo alle penalità: qualora un pilota non riuscisse a far partire la monoposto nel giro di formazione, venendo scavalcato da tutti gli altri diciannove, dovrà partire in coda alla griglia. In caso di guasto in extremis, un pilota può partire dalla pit-lane, accodandosi al resto delle vetture che partono invece dalla griglia. In caso di incidente a gara iniziata, la direzione di gara può scegliere tra la semplice bandiera gialla, con la quale sono vietati i sorpassi, la virtual safety car, regime che introduce anche un limitatore di velocità del 60% con delta al quale i piloti devono allinearsi alla ripartenza, oppure la safety car che entra in pista e fa accodare dietro di sé tutte le vetture, per poi uscire e far riprendere la gara. Nei casi più gravi, infine, la bandiera rossa con gara sospesa e macchine che rientrano ai box.
Durante la gara, come di consueto, possono essere comminate penalità: si va dall’avvertimento al drive trought, cioè il passaggio in pit-lane, passando per lo stop&go, i 5 o 10 secondi di penalità (da scontare, in base alla situazione, al termine della gara oppure durante un pit-stop), la bandiera a scacchi bianco e nera che è l’ultimo avvertimento prima di prendere provvedimenti, infine la più grave delle sanzioni, la bandiera nera con esclusione in corso dalla gara. A fine gara, in base alle decisioni degli steward, i piloti possono essere sanzionati in modo retroattivo qualora siano state riscontrate irregolarità, perdendo così delle posizioni nell’ordine di arrivo e parte o totalità dei punti eventualmente conquistati.
Inoltre, per evitare alcune situazioni caotiche verificatesi lo scorso anno con le penalità già attribuite prima della gara per sostituzione di componenti, in particolare le power unit, non è più previsto che il pilota che che sfora le 15 posizioni di penalità debba partire necessariamente dal fondo dello schieramento. In base all’articolo 42.2, infatti, si specifica come i “piloti che hanno accumulato più di 15 posizioni di penalità sullo schieramento, o che sono penalizzati con una partenza in fondo allo schieramento, partiranno dietro ciascun pilota qualificato. La posizione in griglia verrà poi determinata in accordo con la classifica della qualifica. I piloti che hanno ricevuto 15 o meno posizioni di penalità saranno inseriti in una posizione temporanea pari alla propria posizione in qualifica, sommata alle posizioni di penalità. Se due o più piloti condividono la stessa posizione temporanea, il loro ordine sarà determinato dalla loro posizione in qualifica. Il pilota più lento manterrà la posizione temporanea, gli altri piloti avranno posizioni temporanee davanti a lui”.
Mondiale 2023 F1: le gomme e le bandiere
Per quanto riguarda gli svariati tipi di bandiere che possono comparire durante il weekend di F1, ecco le spiegazioni per ciascuna. Gialla, indica un pericolo in prossimità e obbliga il pilota ad alzare il piede dall’acceleratore per tenere una velocità adeguata. È vietato sorpassare. Doppia gialla, indica un pericolo in prossimità e obbliga il pilota a rallentare ed eventualmente essere pronto a deviare dalla traiettoria normale. È vietato sorpassare. Verde, pericolo svanito, la sessione riprende regolarmente e i piloti possono nuovamente effettuare dei sorpassi. Rossa, sessione sospesa, nel caso in cui essa venga sventolata durante il corso della gara i piloti dovranno fare rientro in pit-lane. Blu, viene sventolata nell’uscita dalla pit-lane per non causare problemi ai piloti già presenti sul tracciato. Inoltre viene segnalata ai piloti che stanno per essere doppiati o che sono già stati doppiati, oppure durante le libere o in qualifica viene sventolata ai piloti che debbono lasciar strada a chi si trova nel giro lanciato. Dopo tre bandiere blu ignorate scatta una penalità. Nera, indica la squalifica dalla corsa di un determinato pilota. Bianca e nera, è un avvertimento per un determinato pilota che alla prossima infrazione verrà penalizzato. Nera con cerchio arancione, indica la presenza di una vettura con problemi tecnici che possono mettere in pericolo altri piloti.
Infine, veniamo alle gomme. Sarà ancora Pirelli il fornitore unico di questa stagione, ci sono alcune novità. E’ stata infatti inserita una nuova mescola, la C0, tra la C2 e la C1 dello scorso anno. Si passa dunque a sei diversi tipi di mescole, per ogni Gran Premio Pirelli ne sceglierà tre in base alle caratteristiche del circuito e le ribattezzerà come soft, medium e hard. Di conseguenza, in base alle condizioni delle piste, quella mescola che viene considerata come soft (per esempio una C2), potrà essere considerata medium in un altro tracciato, qualora in quel caso la gomma portata come soft sia la C1. Previste, come sempre, un’ulteriore gomma intermedia e la gomma full wet, entrambe da utilizzare in condizioni miste o da bagnato. In caso di pioggia, con utilizzo appunto di queste gomme “speciali”, non è prevista l’obbligatorietà di smarcare la gomma, anche qualora la pista dovesse poi asciugarsi nel corso della gara.