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La Red Bull torna a due punte. Se Ferrari e Mercedes storicamente han puntato ad una gerarchia ben precisa tra pilota e scudiero, soprattutto negli anni di dominio, per la Red Bull questa non è mai stata un’opzione. Fin dai tempi di Sebastian Vettel campione del mondo all’interno della scuderia austriaca c’è sempre stata rivalità . È proprio per questo che Pierre Gasly prima e Alexander Albon poi non sono riusciti a convincere il dottor Helmut Marko e il team principal Christian Horner portando la Red Bull a stravolgere i propri piani.
Il diktat del team è sempre stato abbastanza chiaro: gareggiare con i piloti sfornati dal proprio vivaio. Ma se nella Ferrari Driver Academy la Rossa, in questo momento storico, riesce a sfornare diversi talenti, in casa Red Bull la situazione è piuttosto differente. E, ironia della sorte, è proprio un ex pilota dell’Academy di Maranello ad affiancare Max Verstappen per il 2021: il suo nome è Sergio Perez, fresco della prima vittoria in carriera al Gran Premio di Sakhir e voglioso di sfruttare la più grande opportunità della sua carriera.
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Una mossa strategica, sia dal punto di vista sportivo, sia da quello del marketing (con numerosi sponsor messicani). Oggettivamente dopo una stagione del genere da parte di ‘Checo’ era impossibile lasciare il messicano fuori dal giro della Formula 1. Fin troppo convincente e costante, pur da separato in casa in un team che qualche mese fa lo aveva licenziato per far posto a Vettel, Perez ha continuato a tenere la testa bassa e con grande forza è riuscito a prevalere nel confronto interno con il figlio del proprietario (Stroll). Il talento non gli è mai stato negato dalla critica ma quando da giovane ha avuto l’opportunità per sfondare ed entrare nel lotto dei piloti più grandi, Perez ha fallito.
Probabilmente quella chance era arrivata troppo presto e ora, all’età di 31 anni nel 2021, Checo può sfruttare la sua più grande chance. Ora tocca a lui ripagare la fiducia della Red Bull, un team che sul messicano ha fatto una scelta tutt’altro che scontata considerando la propria politica. Ma la volontà del team austriaco era chiara, tornare di qualche anno indietro quando in casa poteva contare anche delle prestazioni di Daniel Ricciardo. Quel pilota che ha “tradito” la scuderia per sposare il progetto Renault e poi approdare in McLaren.
Ricciardo non sopportava i favoritismi del team verso Verstappen anche se lo stesso olandese ha sempre chiesto lotta paritaria tra compagni di squadra, senza mai rompere il rapporto umano con l’australiano. E Max nel 2021 sarà accontentato da questo punto di vista: ‘Checo’ Perez non verrà per fare il pilota numero 2, anzi. Verrà per garantire alla Red Bull una punta in più per mettere in difficoltà la Mercedes dopo un 2020 conclusosi con la vittoria dei torelli proprio per mano di Verstappen. La Red Bull è tornata a due punte e ora è pronta per andare all’attacco più forte che mai.
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