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La Red Bull è sicuramente una delle sorprese della stagione di Formula Uno 2019, nonostante sia da anni al vertice della più grande competizione automobilistica del mondo. Da quando era stato annunciato il matrimonio tra Red Bull e la Honda, la squadra capitanata da Christian Horner non veniva considerata tra le papabili per la lotta al titolo mondiale, perché si pensava che la monoposto del team austriaco soffrisse maggiormente il cambio di motore. La pista, però, ha detto altro grazie anche ad un Max Verstappen molto competitivo.
Promossi: Verstappen
Il pilota olandese ha cambiato veramente marcia dal Gran Premio di Montecarlo 2018. Al momento è l’unico ad aver sfruttato al massimo tutte le occasioni che ha concesso la Mercedes, sfiorando quasi l’impresa di beffare Lewis Hamilton in Ungheria. Verstappen è giovane, ma ha tantissima esperienza in F1 ed in pista si vede, eccome. Dopo le prime dodici gare il pilota Red Bull è al terzo posto in classifica a meno sette da Valtteri Bottas. Spa e Monza saranno le piste dove lui e la sua RB15 soffriranno di più, ma lui ha tutte le carte in regola per diventare vice campione del mondo.
Bocciati: Pierre Gasly
Quando il tuo compagno di squadra va forte, tu devi essere competitivo quanto lui. Helmut Marko e Christian Horner hanno puntato sul francese perché volevano un pilota forte, ma allo stesso tempo un compagno di squadra utile per Verstappen. Gasly al momento, non sta soddisfacendo il suo team ed i suoi weekend sono dei continui “Up & down”. Troppe volte è finito fuori dalla zona punti, troppe volte è stato doppiato da Verstappen (l’ultima volta proprio in Ungheria). Il rendimento del francese non è sufficiente per puntare al secondo posto della classifica costruttori, e lo spettro di una sua sostituzione è sempre più evidente. Albon e Kvyat sono pronti per prendere in corso d’opera il suo sedile, ma deve essere lui pronto a tenerselo.
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Incognita Honda
In questa prima parte di stagione i motori Honda sono risultati più performanti rispetto alle aspettative. La casa costruttrice nipponica ha portato in dodici gare moltissimi aggiornamenti sul motore, infatti le due RB15 hanno già utilizzato tre power unit. A nove gare dal termine, dunque, Verstappen e Gasly dovranno scontare quasi sicuramente una penalità per via del montaggio del quarto motore (o più). Questo però era già stato messo in conto ad inizio stagione, infatti Marko così disse: “Per quanto riguarda Honda, stanno sviluppando davvero tanto. Se dopo i tre motori usati avessimo la possibilità di provare un motore con più cavalli ma affidabile, allora monteremmo senza problemi il quarto motore. Se riuscissimo ad avere un quarto motore con 10/15 kW in più, accetteremmo la penalità“.
Prima dell’Ungheria la Honda, però, ha dovuto risolvere un problema legato al software delle partenze. Dall’Austria alla Germania Verstappen e Gasly quando scattava il via rimanevano quasi piantati sulla piazzola, come se entrasse l’antistallo. Dall’Hungaroring questo problema è venuto meno, perché la casa nipponica ha portato in pista un nuovo aggiornamento del software. Il pilota olandese non sarà così felice, perché nelle due occasioni in cui ha avuto tale problema (Germania ed Austria) ha sempre vinto. Quando la Red Bull potrebbe montare il quarto motore? Stando alla logica il team capitanato da Horner potrebbe scegliere Spa e Monza, essendo delle piste che sollecitano tanto il motore e dove è facile recuperare delle posizioni. La Red Bull nella seconda parte di stagione può essere la vera antagonista della Mercedes, ma ha bisogno di un Gasly più costante. Vedremo se la Honda continuerà ad essere sempre così competitiva oppure inizieranno i problemi di affidabilità da Spa in poi?
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