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Niente ricorso ma la speranza di far valere le proprie ragioni attraverso altre ‘vie’ non è ancora svanita. Quest’oggi la Ferrari, tramite Mattia Binotto, ha comunicato alla Fia di non voler procedere all’appello contro la penalizzazione di cinque secondi inflitta a Sebastian Vettel durante il Gran Premio del Canada. La decisione, arrivata a poche ore dalla scadenza della notifica dell’appello presentata nel post-gara di Montreal, è stata inevitabile a causa dell’impossibilità di contestare i 5 secondi comminati dalla direzione gara. Questo perché l’articolo 17, paragrafo 1 comma 2a, sancisce il fatto che non si possa presentare appello contro le penalità in termini di tempo. Infatti procedendo con il ricorso sarebbero stati appellabili solamente i due punti sulla Superlicenza Fia e l’investigazione aperta durante il corso del GP.
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Ma c’è una via alternativa che, secondo quanto riportato dal Daily Mail, sarebbe quella individuata dalla scuderia di Maranello. Infatti l’articolo 14.1.1 del codice sportivo stabilisce che se vengono scoperti elementi nuovi e rilevanti, non disponibili o tralasciati al momento della decisione dei commissari di gara, questi possono essere portati in giudizio. In tal caso la Ferrari avrebbe maggior tempo a propria disposizione per raccogliere tutte le prove necessarie che possano portare a una migliore difesa con il termine ultimo posto a 14 giorni dall’ufficializzazione dell’ordine di arrivo della gara. Vettel ha vinto in pista ma Hamilton è salito sul gradino più alto del podio. Gara chiusa o non chiusa? Ne sapremo di più tra qualche giorno.
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