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Succede un po’ di tutto nel primo giorno del weekend di F1 in Arabia Saudita. I risultati sportivi delle libere 1 e 2 del secondo appuntamento del Mondiale sorridono ancora alla Ferrari, che dopo aver fatto doppietta in Bahrain, parte col piede giusto anche a Gedda. Dove, però, a venti km di distanza, uno degli attentati simultanei da parte dei ribelli dello Yemen ha provocato un grave incendio in un deposito di petrolio, portando le FP2 a un ritardo di quindici minuti rispetto al programma ufficiale, oltre che a una serie di riunioni, alcune in serata, per capire cosa fare da qui alla fine del weekend, con la gara che resta comunque con un grosso punto interrogativo se non dovessero essere garantite le condizioni di sicurezza.
A ogni modo, in pista si è andati lo stesso e la Ferrari continua a dominare la scena. Charles Leclerc è il più veloce sia nelle libere 1 che nelle libere 2, dimostrando di avere qualcosa in più dal punto di vista della gestione delle gomme, della guidabilità e del passo. Peccato, però, che le sue FP2 debbano concludersi con circa un quarto d’ora di anticipo, visto che il monegasco calcola male la traiettoria di una curva e finisce per toccare le barriere del circuito semi-cittadino. “Ho distrutto la macchina”, dice mesto ai box, quindi rientra e non esce più. Stesso destino, purtroppo, anche per Carlos Sainz: lo spagnolo, come in Bahrain, è leggermente più lento del compagno, ma ottiene comunque il terzo tempo, prima anche lui di chiudere anzitempo la seconda sessione per via di un contatto sul posteriore. Ma sono molte più le luci delle ombre per la scuderia di Maranello, così come per una Red Bull che prova a riscattarsi. Il team austriaco è sicuro di aver risolto i problemi di affidabilità e il passo gara del campione del mondo Verstappen sembra davvero competitivo. Si candidano allora ancora loro per la vittoria, ma occhio alla Mercedes che, soprattutto con Hamilton, lascia intravedere segnali di miglioramento.
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