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Con il Gran Premio di Abu Dhabi è calato il sipario su una pazza stagione cominciata a luglio in Austria. Nonostante la pandemia la Formula 1 è riuscita a regalare un Mondiale ricco di gare entusiasmanti. Il tutto pur sempre nel dominio di Lewis Hamilton che in questo 2020 è riuscito a conquistare il record di vittorie nei Gran Premi e a raggiungere Michael Schumacher nel conteggio dei titoli iridati, ben sette in carriera. Oltre a Lewis sono da segnalare le vittorie di Valtteri Bottas, Max Verstappen, Pierre Gasly e Sergio Perez. Stagione amara, invece, per la Ferrari: tre podi totali, due firmati da Charles Leclerc e uno da Sebastian Vettel.
IL PAGELLONE DEL MONDIALE 2020 DI FORMULA 1
LEWIS HAMILTON, VOTO 10: Semplicemente perfetto, inarrivabile. Il 2020 consacra Lewis come leggenda di questo sport avendo superato il record di vittorie nei GP detenuto da Michael Schumacher e avendo pareggiato il conto di titoli iridati proprio con il Kaiser. Undici vittorie su sedici gare disputate con la pesante assenza nella penultima causa Covid. Solo il virus ha fermato Hamilton, peraltro, dal registrare 100 pole position dopo essersi fermato a 98 nel Gran Premio del Bahrain. Difficile, praticamente impossibile, raggiungere i suoi livelli in futuro. L’era ibrida della Mercedes avrà per sempre il marchio Lewis, più forte di tutto e tutti. Capace di vincere anche su tre ruote come accaduto a casa sua, a Silverstone…
VALTTERI BOTTAS, VOTO 4: Vi ricordate quando tra fine 2019 e inizio anno si parlava del fantomatico “piano di Bottas per il 2020″? Siamo ancora in attesa di capire di cosa si tratti perché la differenza in pista col compagno di squadra è stata imbarazzante. Nessuno ci si aspettava un exploit del finlandese tanto da battere Hamilton come fece Rosberg nel 2016. Quantomeno ci si aspettava un colpo, una reazione d’orgoglio. Niente di tutto questo. Troppi i passaggi a vuoto, non solo contro Hamilton ma anche quando Valtteri si è trovato a sgomitare in mezzo al gruppo o alle prese con Verstappen. E addirittura alle prese con Russell, buttato sulla Mercedes dopo il virus contratto da Hamilton. E ora ci si interroga sul fatto se sia giusto confermarlo o meno per la prossima stagione…
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CHARLES LECLERC, VOTO 7: Più magie che errori in un’altra stagione di crescita. Dopo le sette pole position e le due vittorie del 2019 ci si aspettava un altro salto dal monegasco. Ma Charles ha dovuto fare i conti con una SF1000 impresentabile a inizio stagione e in leggera crescita nel corso dell’anno. Nonostante una macchina poco efficiente, Leclerc è riuscito a strappare due podi piazzandosi secondo nella gara inaugurale in Austria e terzo nel GP di Gran Bretagna. Tante qualificazioni (non scontate) al Q3 ma anche tanta frenesia, talvolta, in gara come evidenziano i ritiri in Stiria e Sakhir. Pesa anche la chance non sfruttata al GP d’Italia con un incidente alla Parabolica ma Charles ha dato tutto e probabilmente è andato anche oltre le possibilità della Ferrari 2020.
SEBASTIAN VETTEL, VOTO 4,5: A guardare le prestazioni di Leclerc non si può certo pensare che il rendimento di Seb sia stato sufficiente. Tutt’altro. D’altro canto è vero che ogni pilota ha bisogno di sentire la fiducia nella monoposto e guidare una macchina con caratteristiche non compatibili alle proprie abilità è semplicemente frustrante. Vettel non è mai riuscito a trovare il giusto feeling con una SF1000 definita più volte “inguidabile”. Il podio sotto la pioggia del Gran Premio di Turchia è un regalino di addio con la Rossa che non rende grazie al bellissimo percorso di Seb con la scuderia di Maranello. Un addio annunciato a inizio stagione e che ha pesato sul morale del tedesco, parso via via sempre più sereno in vista della prossima stagione. Dopo la firma con l’Aston Martin qualcosa si è sbloccato, anche nelle motivazioni. Ma il bilancio, tra Q3 e top-10 mancate, quest’anno è fortemente negativo.
MAX VERSTAPPEN, VOTO 9,5: Costante, veloce, a tratti imprendibile. Verstappen, in realtà , è stato l’antagonista numero uno di Hamilton. Fuori categoria per il gruppone, Max ha sempre lottato per il podio nelle gare in cui è andato a punti (fatta eccezione del passo GP sul bagnato in Turchia). Italia e Sakhir a parte, con le vittorie rocambolesche di Gasly e Perez, Max è stato l’unico in grado di mettere i bastoni tra le ruote a entrambe le Mercedes aggiudicandosi di forza le vittorie al Gran Premio del 70° Anniversario a Silverstone e nell’ultimo appuntamento al Gran Premio di Abu Dhabi. Una stagione di conferma importante per il morale e per la propria crescita. Ma l’obiettivo è quello di poter lottare con una macchina competitiva.
ALEXANDER ALBON, VOTO 5,5: Non arriva alla sufficienza la prima vera stagione di Albon in Red Bull. Dopo esser stato catapultato nel top team durante il corso dell’annata 2019, con conseguente retrocessione di Gasly, Albon non soddisfa le aspettative dei vertici austriaci. Arrivano i primi due podi in carriera, questo sì, ma i terzi posti in Toscana e in Bahrain sono frutto del caso. Albon non è mai stato capace di emulare le gesta di Verstappen (cosa quasi impossibile) ma nemmeno avvicinarsi alle prestazioni dell’olandese. Ed è proprio per questo che per il 2020 i giochi non sono ancora conclusi.
CARLOS SAINZ, VOTO 7,5: Dopo l’exploit dello scorso anno e la firma per la Ferrari ancor prima del via della nuova stagione, effettivamente al via ci si aspettava qualcosa di più. Nelle prime sette gare soltanto quattro piazzamenti a punti con il quinto posto come miglior risultato. Poi la “quasi vittoria” di Monza con il secondo posto alle spalle di Gasly in un pazzo Gran Premio d’Italia. E nel finale di stagione una striscia di assoluta continuità (con podio sfiorato a Sakhir) che fa ben sperare in vista del 2021 in Rosso, quando arriverà il primo vero esame professionale. Sainz è pronto.
LANDO NORRIS, VOTO 7: Altalenante come la sua McLaren ma con dei picchi di assoluto rilievo. Parte la stagione e Norris stampa il colpo trovando il primo podio in carriera con il terzo posto al Gran Premio d’Austria. Una vera e propria magia da parte del giovane britannico che chiude la gara con pochi decimi di margine sui 5 secondi di penalità inflitti a Hamilton. Ma nel corso della stagione soffre il compagno Sainz e fatica a confermarsi dietro ai top subendo qualche delusione soprattutto in qualifica. Tutto sommato il bilancio è più che positivo e con una McLaren motorizzata Mercedes Lando potrà continuare a far bene.
SERGIO PEREZ, VOTO 9,5: Vittoria, podio, pole sfiorata. Checo Perez ha fatto di tutto, a parte firmare un contratto per il 2021. È incredibile come il pilota messicano, nel pieno della sua maturazione, dopo una stagione sorprendente non sia riuscito a firmare un nuovo contratto dopo che la Racing Point ha deciso di appiedarlo per confermare Stroll (figlio di Lawrence, proprietario del team) e di puntare su Vettel nella nuova avventura ‘Aston Martin’. Ciò che rimane a Checo è un possibile sedile Red Bull oppure un anno sabbatico. Ma in pista ha dimostrato di potersela giocare con i migliori e la vittoria al Gran Premio di Sakhir è un premio alla carriera.
LANCE STROLL, VOTO 7: È l’uomo (o meglio il ragazzo) degli acuti, di quei colpi inaspettati. Lance stupisce ogni stagione ma come in ogni campionato il suo rendimento è una continua altalena tra alti e bassi. Due i podi stagionali e addirittura una pole position in una pazza qualifica bagnata in Turchia. Ma sono altrettanti i passi falsi e i duelli persi con il compagno di squadra. La valutazione è comunque più che sufficiente date le aspettative.
DANIEL RICCIARDO, VOTO 8,5: Incredibilmente costante. Dopo un primo anno in Renault da dimenticare, più per le pecche della monoposto che per la prestazione del pilota, Ricciardo si riscatta completamente nel suo secondo e ultimo anno con la gialla francese. Fresco della firma con la McLaren, che il prossimo anno verrà motorizzata dalla Mercedes, Ricciardo offre grandi prestazioni soprattutto nella seconda parte di stagione. Due podi inattesi all’Eifel e in Emilia Romagna che valgono tanti punti per la Renault. Il prossimo anno al suo posto ci sarà il rientrante Alonso ma sarà difficile sopperire all’assenza di questo Ricciardo.
ESTEBAN OCON, VOTO 7: Soffre il ritmo di Ricciardo ma a sorpresa è lui a portare il miglior risultato in casa Renault. Al Gran Premio di Sakhir Ocon sfrutta perfettamente la chance e trova un secondo posto che vale oro. Per il resto stagione macchiata da alcune imprecisioni che pesano nel bilancio interno. Ma date le attese Ocon può essere certamente soddisfatto di questa annata. E il prossimo anno dovrà vedersela con Nando.
PIERRE GASLY, VOTO 8,5: Tra i piloti Red Bull (Verstappen escluso) è certamente il migliore. E lo dimostra con una stagione da urlo nella quale si gode una vittoria emozionante e del tutto inattesa al Gran Premio d’Italia. A Monza, col passo falso di tutti i big, dà vita a un duello intenso e mozzafiato con Sainz vincendo da leader. Poi tanti piazzamenti a punti a coronare un’annata strepitosa. Ma, inspiegabilmente, Pierre non verrà promosso e anche il prossimo anno guiderà un’Alpha Tauri.
DANIIL KVYAT, VOTO 6: Stagione senza acuti. Ottimo il quarto posto a Imola con una grande chiamata ai box che offre a Kvyat una ripartenza strepitosa dopo il regime di Safety Car. Per il resto poche emozioni e pochi piazzamenti di spessore. Il russo paga in maniera importante la differenza di rendimento con il compagno di squadra.
KIMI RAIKKONEN, VOTO 7: Fa quel che può con una macchina oggettivamente poco efficiente. Due piazzamenti in top-10 e quattro punti totali. Ma in gara, spesso, ha reso difficile la vita a diversi piloti. Pur troppo la monoposto è quel che è.
ANTONIO GIOVINAZZI, VOTO 7: Stagione molto simile a quella di Kimi, il che conferma che l’Alfa Romeo quest’anno è stata davvero poco efficiente. Per l’italiano tre piazzamenti in top-10 e quattro punti totali. E per la prima volta regge il confronto con il campione del mondo.
KEVIN MAGNUSSEN, VOTO 6,5: Regala un punto alla Haas con il decimo posto in Ungheria. La monoposto non regge il confronto e spesso è l’ultima in griglia. Ultima stagione in F1 sopra la sufficienza, non di più.
ROMAIN GROSJEAN, VOTO 10: La mossa più importante è arrivata in Bahrain. Con uno scatto, in quei 28 terribili secondi, è riuscito a tirarsi fuori dalle fiamme. Ha salvato la propria vita, ha salvato la felicità della sua famiglia. E probabilmente è lui la più bella notizia di questo Mondiale 2020. Romain è ancora tra noi anche se il prossimo anno non avrà un sedile.
GEORGE RUSSELL, VOTO 7,5: In Williams stravince il duello interno con Latifi senza mai riuscire ad andare in punti, d’altronde la monoposto è quella che è. Ma alla prima occasione in Mercedes, per assenza di Hamilton causa Covid, Russell convince. Secondo posto in qualifica e ottavo in gara (con il fastest lap) soltanto per l’errore ai box. Per il resto gara dominata: George ha mostrato al mondo intero di potersi meritare una chance in un top team. Ma il suo momento ancora non è arrivato.
NICHOLAS LATIFI, VOTO 5: È entrato in Formula 1 solamente per una questione di soldi. Nelle classi propedeutiche non ha mai convinto e alla prima esperienza nella classe regina si trova di fronte a un potenziale fenomeno come Russell. Perde tutti i confronti in qualifica mentre in gara sfiora il piazzamento a punti in una sola occasione. Ma l’impatto con il mondo della F1 è insufficiente.
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