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Non svegliate la Ferrari. Perché questo è un sogno a luci rosse, un rosso acceso come quello della livrea di quest’anno che inizia come nessuno poteva forse aspettarsi. Vittoria in Bahrain con Leclerc, doppietta perché c’è anche Sainz in seconda posizione. E la sensazione è che quest’anno la macchina sia davvero all’altezza. Se poi gli episodi durante la gara sono per una volta a favore del Cavallino, allora sì che questo potrebbe essere il Mondiale della rinascita dopo quasi quindici anni di delusioni amarissime. Una vittoria splendida, quasi di inerzia col monegasco che resta al comando per tutti i giri di fatto, dovendo però difendere con le unghie la prima posizione per tre giri consecutivi, dal sedicesimo al diciottesimo, resistendo ai sorpassi di Verstappen con gli incroci che gli consentono di restare davanti. E se resta davanti, inutile negarlo, è perché la macchina funziona e riesce a tenere dietro la Red Bull.
Che poi la Red Bull abbia combinato un disastro in termini di affidabilità , è un altro discorso, e non ridimensiona affatto la doppietta della scuderia di Maranello. E’ vero, però, che non ci aspettava questo tracollo della scuderia austriaca. Fino agli ultimi giri, Verstappen aveva perso nettamente il duello con Leclerc e Perez quello con Sainz. Poi i due devono fare i conti con guasti improvvisi alle monoposto e costretti clamorosamente al ritiro. Zero punti per Horner e soci, chi lo avrebbe mai detto? E così, Hamilton si ritrova al terzo posto e sale sul podio lì dove non avrebbe mai pensato di farlo. Lo fa quasi in sordina, ma sa che questi 15 punti sono fondamentali per dare un po’ di morale a una Mercedes che, purtroppo per lei, è tutto fuorché competitiva per vincere, anche in virtù di un Russell che deve ancora ambientarsi. E gli altri? Beh, c’è una sorprendente Haas e un sorprendente Magnussen addirittura quinto, da applausi anche Bottas che porta l’Alfa Romeo in sesta posizione. Disastrose Aston Martin e McLaren, davvero indietro rispetto persino alle Williams, mentre l’Alpine è un po’ insipida quest’oggi e l’AlphaTauri lamenta problemi di affidabilità , visto che il motore di Gasly va a fuoco dando vita al tourbillon finale con safety car e continui colpi di scena. Ma il discorso resta uno: la Ferrari non vuole smettere di sognare e già fra una settimana in Arabia Saudita si può scrivere un’altra pagina di storia.
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