Formula 1

Mick Schumacher: il nome pesa ma baby Schumi è pronto per stupire

Mick Schumacher - Foto profilo FB ufficiale

Tempo al tempo. Mick Schumacher è pronto per esordire in Formula 1 ma nessuno all’interno del mondo della classe regina si aspetta un exploit da fenomeno. Il titolo di campione del mondo della F2 è una prova del talento cristallino coltivato in casa Ferrari ma è impensabile attendersi prestazioni di altissimo livello fin dalla prima gara. Baby Schumi ha un cognome pesante, è vero, ma la mentalità è quella che conta. E il giovane tedesco sa di non esser arrivato in F1 soltanto per il cognome del padre ma per proprio merito, con lavoro e sacrificio.

Di Mick non si è mai parlato come un potenziale fenomeno e questo è giusto precisarlo. Nelle classi propedeutiche, infatti, Schumi ha sgomitato per mettersi in mostra senza dominare la scena come han fatto i vari Hamilton, Leclerc e Russell, per citarne alcuni. Il titolo di F2, infatti, è arrivato al secondo anno dopo una stagione da rookie di alti e bassi conclusa al dodicesimo posto in classifica con una vittoria in una sprint race in Ungheria. Poi la consacrazione nel 2020 con un campionato conquistato in rimonta grazie a una crescita esponenziale nella seconda parte di stagione. Ora l’esame di maturità.

La Haas ha puntato chiaramente sul figlio del Kaiser, sia per prestazioni che per ovvi motivi di marketing. Il nome di Schumi fa bene alla F1 e fa bene anche a un team alle prese con una grossa protesta da parte del mondo del motorsport per la scelta di Mazepin, pilota russo accusato di molestie dopo aver pubblicato un video con una ragazza sui social. Il dualismo all’interno del team sarà piuttosto interessante e determinante per la crescita di entrambi i piloti. Ma è ovvio che il focus ricadrà soprattutto su Schumi jr sul quale la Ferrari crede. È per questo che a Sainz è stato sottoposto un contratto biennale con la possibilità di rivedere i propri piani tra due anni anche in base alla crescita di Schumacher, piazzato in Haas dalla Rossa in virtù dell’accordo per la motorizzazione. Molto, però, dipenderà dalla Ferrari stessa con le prestazioni del motore da ritrovare dopo un 2020 nero per competitività nel quale anche Haas e Alfa Romeo sono andate piuttosto in difficoltà. Ma tempo al tempo, Schumi è pronto per stupire.

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