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James Allison, ex direttore tecnico della Ferrari, oggi alla Mercedes, ha affermato di conoscere il motivo per il quale la scuderia di Maranello è a secco di campionati del mondo da oltre dieci anni e fa così fatica a tornare la vittoria. Per primo, Allison identifica il problema numero uno nella pressione della grande eredità del marchio, sostenuto da un intero Paese: “Lavorare in Ferrari è per molti versi una gioia purissima – ha dichiarato durante il Gran Premio d’Ungheria – L’Italia è così a favore del team, il marchio è così forte, la storia e la tradizione sono così grandi che ti senti parte di qualcosa. Questo è probabilmente anche il peso più grande da portare, perché insieme a quell’affetto e a quella gioia che tutta la nazione condivide in caso di successo, viene anche una grande pressione quando le cose vanno male. E quella pressione esterna, da parte della stampa, è molto più intensa che in qualunque altra scuderia di F1. Si riflette all’interno su tutti coloro che sentono il dovere di essere all’altezza delle grandi prestazioni che il team ha mostrato in passato, e si esprime in modo più potente per via di uno stile di leadership gerarchica che alla Ferrari è probabilmente molto più esagerato che in altri team”, ha proseguito. Questo comporta sentire il dovere di vincere subito e quindi prendere scelte tecniche e gestionali che non sempre si rivelano giuste: “Ciò tende a portare la squadra a prendere decisioni a breve termine che la possono condurre fuori strada, invece di costruire fondamenta forti da mantenere anno dopo anno. Perciò è un misto di questi alti e bassi che hanno, alla loro radice, a stessa origine: il grande desiderio all’interno del team e all’esterno di vedere il marchio Ferrari lottare al vertice”.
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