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“Non è stato facile per nessuno del nostro team ma credo che tutti lo abbiamo gestito in maniera corretta e perfetta“. Carlos Sainz, pilota di Formula 1 del team McLaren, torna a parlare in una video-intervista a skysport.it. Il tema della discussione è ovviamente il caso covid-19 scoppiato alla vigilia del Gran Premio d’Australia quando nella serata di giovedì a Melbourne la McLaren, dopo aver riscontrato la positività in un membro del team, ha deciso di ritirarsi dalla tappa. “Dopo la notizia che un nostro meccanico era risultato positivo nessuno ha mai avuto dei dubbi su quello che avremmo dovuto fare, tutti erano d’accordo che la decisione giusta era quella di ritirarsi – ha spiegato Sainz – Abbiamo avuto una grande leadership in quel momento in Andreas Seidl e Zack Brown. Poi il resto è stato tutto un vortice, ma di organizzazione perfetta. Il rientro di molti di noi, la quarantena. Ora sono felice che tutti i membri del team, anche quelli che erano rimasti in Australia, stanno bene e sono tornati tutti a casa“.
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Ora Sainz sta trascorrendo il tempo in casa tra allenamenti e simulatore ma il pensiero è ovviamente verso il debutto del campionato, rimandato per ora al mese di giugno: “Un’idea che non mi spaventa ma mi preoccupa. Sono spaventato ovviamente dalle immagini e dalle notizie che mi arrivano dal mondo, quelle sì – dice Sainz -. Mi spaventa il pensiero di mettermi nei panni di tutti i medici e le infermiere che stanno combattendo davvero questa guerra, perché per loro di una guerra si tratta, ci vanno tutti i giorni. Noi stiamo a casa e siamo preoccupati, ma non possiamo essere spaventati perché non possiamo vedere quello che vedono loro“. E sul ritorno in pista: “Sarà molto difficile fisicamente. Perché i test di Barcellona sono importanti, ci preparano atleticamente alle prime gare della stagione. Facciamo così tanti giri che il nostro corpo si abitua, soprattutto il collo torna a essere sollecitato. Adesso passeremo tanto tempo senza quell’allenamento e non sarà facile il primo venerdì e ancora di più sabato e domenica, lì si vedrà chi è più allenato o no. Mentalmente preferisco non pensarci, non provare a fare ipotesi perché sarebbe ancora più difficile anche se ovviamente sono in contatto quotidiano con la gente del team. Non possiamo sapere quando torneremo a correre quindi è bene non pensarci troppo e vivere giorno per giorno, tenersi il più in forma possibile“.
Poi sulla relazione da compagni di squadra con il simpatico e scherzoso Lando Norris: “In questo momento mi manca come amico, ma quando tornerà a essere un rivale vuol dire che saremo tornati in pista e sarò contento per quello. Quando poi avremo una McLaren che potrà lottare per il podio lo sarà ancora di più. E’ un rivale come lo sono stati in passato i miei compagni di squadra Kvyat, Hulkenberg, Verstappen. Sappiamo che la rivalità può crescere ma anche adesso vogliamo fortemente batterci a vicenda. E’ la nostra squadra che è stata brava a creare un bell’ambiente, di rivalità ma sano“. Infine sul suo futuro da pilota in scadenza del contratto: “Adesso il mondo sta affrontando cose più difficili e le priorità sono altre. La Formula Uno è ferma, le gare, il futuro, la situazione contrattuale passano in secondo piano ed è giusto che sia così. Dobbiamo aspettare tutti che piano piano la nostra vita torni alla normalità per ricominciare a parlare di quelle cose. Ma io non sono per nulla preoccupato perché quello che dovevo dimostrare l’ho già dimostrato lo scorso anno. Quello che conta in Formula Uno e’ sempre l’ultima gara e la mia gara di Abu Dhabi e’ andata molto bene quindi va bene così“.
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