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Charles Leclerc e Max Verstappen, un duello che certamente caratterizzerà il nuovo decennio della Formula 1. Il primo da poco si è affacciato al mondo dei grandi dopo aver dominato con grande facilità nelle categorie minori mentre il secondo, pur avendo la stessa età, ha esordito nel circus nel 2015 mostrando un talento fuori dal normale. Accomunati dallo stesso anno di nascita, il 1997, Charles e Max hanno diviso gli appassionati di F1 nella più genuina delle valutazioni: chi è più forte? Chi ha più talento? Chi è pronto per vincere il Mondiale?
Come sempre i giudizi nel motorsport vengono condizionati per gran parte dal mezzo su cui si è alla guida. Ma sia Leclerc che Verstappen nel loro primo anno di ambientamento in un farm team, Charles in Sauber e Max in Toro Rosso, hanno dimostrato di avere un qualcosa in più rispetto ai pilotii che solitamente occupano le posizioni in classifica appena dietro ai top-team. Motivo per il quale Charles dopo un solo anno in Sauber è stato promosso in Ferrari e Verstappen dopo poche gare del 2016, a stagione in corso, in Red Bull.
Due percorsi differenti, incrociati solamente durante i primi passi. Leclerc e Verstappen, infatti, da ragazzini son già stati protagonisti di un duello senza esclusione di colpi sui kart. E in virtù delle esperienze passate entrambi non reputano il rivale come “amico” fuori dalla pista. Duelli che alla prima occasione possibile in questo 2019 di lotta tra Ferrari e Red Bull, Charles e Max han riproposto soprattutto in Austria e in Gran Bretagna regalando emozioni e tanta adrenalina. Ma chi, in questo momento, può definirsi migliore dell’altro?
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ESPERIENZA PER VERSTAPPEN – Verstappen dalla sua ha certamente l’esperienza, un qualcosa di accumulabile solamente col tempo e solamente confrontandosi con i più grandi. Il percorso dell’olandese è stato più unico che raro considerando il salto di qualità richiestogli quando a soli 17 anni e 166 giorni debuttò in F1 a bordo della Toro Rosso. Lampi di genio uniti a errori di rookie: la prima stagione di Max fu un’altalena di risultati che di fatto ha certificato il rischio dell’investimento della Red Bull nel proprio farm team. Sorpassi entusiasmanti, incidenti piuttosto evitabili, piede costantemente sull’acceleratore e, soprattutto, grandi imprese come il quarto posto in Ungheria poi replicato negli Stati Uniti. Poi il 2016, quattro gare in Toro Rosso e alla quinta la promozione in Red Bull in virtù della “retrocessione” del russo Kvyat. E alla prima occasione, complice l’auto-eliminazione della Mercedes con Hamilton e Rosberg, Max colpisce. Prima vittoria in carriera alla prima in un top-team al Gran Premio di Spagna, tenendo dietro le due Ferrari e mostrando una straordinaria mentalità da campione.
Ma nella tappa successiva un nuovo crash, questa volta nel Principato di Monaco: errore che per altro aveva già fatto nell’anno precedente in Toro Rosso. E anche il 2016 fu così, alti e bassi, però con altri sei podi da incorniciare alla sua prima stagione in un top-team. Ma nel corso degli anni, a partire dal 2017, Max ha vissuto una crescita costante anche se caratterizzata da qualche piccolo, seppur presente, passaggio a vuoto. Rapporto problematico con la direzione gara, reazioni fuori dagli schemi e risposte talvolta menefreghiste alla stampa, un piccolo assaggio del “dark side” dell’olandese che invece col volante fra le mani fa sognare ed entusiasmare.
LECLERC PERCORSO VINCENTE – Leclerc a differenza di Verstappen prima di approdare in F1 ha dominato in F2 e in GP3 vincendo due Mondiali di fila da rookie. Ciò che colpisce del monegasco è la sua semplicità e la sua estrema cordialità fuori dalla pista. Ma quando abbassa la visiera, Charles diventa un leone. Dopo aver fatto piazza pulita nelle serie minori, Leclerc arriva in F1 in punta di piedi al volante della Sauber. I primi punti arrivano in Azerbaijan con uno strabiliante sesto posto, poi un perfetto ruolino di marcia con il quale batte largamente il compagno di squadra Ericsson. Supportato lungo tutta la sua carriera dalla Ferrari, la Rossa decide di puntare su di lui nel 2019 affidandogli il sedile di Raikkonen come pilota n.2 dietro a Vettel. Le gerarchie, però, dopo poche gare vengono messe in discussione dallo straordinario talento del monegasco che manda in difficoltà il quattro volte campione del mondo. E complici alcuni passaggi a vuoto dello stesso Seb, Leclerc diventa l’idolo dei ferraristi, specialmente dopo la doppietta di vittorie in Belgio e in Italia, riportando la Ferrari a trionfare a Monza dopo 9 anni.
Il percorso entusiasmante e ricco di soddisfazioni, però, è macchiato da qualche errore di gioventù e soprattutto da alcuni atteggiamenti controproducenti per l’armonia del team. Il ruolo da numero 2 non gli si addice affatto e Leclerc lo dimostra con vari team radio che più volte mettono in discussione le scelte e le strategie del team. Soprattutto nella prima parte di stagione Charles si sente un leone in gabbia dovendo far passare Vettel seppur il ritmo dello stesso tedesco non fosse più di tanto superiore al suo. Ma le pole (7) e le vittorie (2) gli han permesso di ribaltare il tutto chiudendo così il campionato davanti allo stesso Vettel e forzando la Ferrari a cambiare strategia d’approccio in vista del 2020.
VERDETTO FINALE? Verstappen, dal canto suo, ha “in mano” la Red Bull. È il numero 1 indiscusso per scelta dello stesso team e anche per la netta inferiorità mostrata dai suoi compagni di squadra, prima Ricciardo, poi Gasly e infine Albon. Leclerc, invece, ha a che fare con un quattro volte iridato con Vettel ma soprattutto è in Ferrari e la Rossa viene e verrà sempre prima dei piloti. Ecco perché, di partenza, Verstappen ha certamente più chance di brillare rispetto a Leclerc a cui, in determinate occasioni, può essergli ritagliata la figura della controparte. E con cinque anni di esperienza alle spalle, Verstappen vanta otto vittorie contro le due di Leclerc. Ma se c’è un dato nettamente a favore del monegasco è quello delle pole: sette alla prima stagione in Ferrari contro le due conquistate da Max, per altro solamente al suo quinto anno dopo aver fallito l’appuntamento più e più volte tra 2017 e 2018.
L’approccio alla gara dei due è molto simile: se c’è una minima chance di sorpasso loro ci provano e se hanno un avversario dietro loro gli renderanno la vita piuttosto complicata. Ed entrambi, al momento, soffrono in maniera importante il degrado delle gomme nel long run, spesso arrivando a fine stint con le mescole eccessivamente surriscaldate complice uno stile di guida aggressivo. Ciò che gioca a favore di Verstappen sono certamente le gare sul bagnato dove Max ha mostrato abilità straordinarie e dove tuttora si ricorda il miglior sorpasso dell’olandese ai danni di Rosberg a Interlagos 2016, anno in cui il tedesco vinse il titolo mondiale ma si fece infilare come un rookie da chi, per il primo anno, poteva lottare con i grandi. Leclerc, invece, nelle sue prime gare sul bagnato in F1 ha deluso le attese, soprattutto in Germania dove in piena corsa per la vittoria andò a sbattere contro le barriere lasciando il successo proprio a Verstappen in un GP dove il compagno Vettel rimontò dal 20° al 2° posto.
PREDESTINATI – Parlando di due predestinati con due percorsi leggermente differenti diviene quasi impossibile fare un paragone su chi sia più forte e chi, tra i due, abbia più talento. L’esperienza e i numeri giocano a favore di Verstappen ma Leclerc è reduce solamente da due stagioni in F1 e dal primo anno in Ferrari. In pista i due si sono sfidati a Spielberg e a Silverstone dove nel corpo a corpo a vincere è stato l’olandese anche se poi Max in Gran Bretagna fu protagonista di un incidente con Vettel perdendo il podio proprio a favore di Leclerc. E dunque non ci resta che attendere ulteriori ruota a ruota, con pop corn alla mano, semplicemente per emozionarci di fronte a un duello che rappresenta la certezza della F1 di oggi e del domani.
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