Charles Leclerc è lo sceriffo di Austin, Texas, anche se siamo solo al venerdì. Ma è un venerdì diverso, fatto di primi verdetti, fatto di pole position per il monegasco, nel quinto weekend su sei con la sprint al sabato. E’ dunque una tre giorni a stelle e strisce, quella negli Usa, che deve ancora dirci tantissimo, ma che già si è espressa: la Ferrari, per fortuna, non è quella di Suzuka o ancor peggio del Qatar, ma è tornata a vita e se la gioca almeno per il podio, anche se a questo punto, partendo davanti a tutti e con Verstappen solo sesto, vincere è l’obiettivo vero, mentre quello minimo sarà ottenere più punti di McLaren e Mercedes, che inseguono con Norris e Hamilton. L’olandese, invece, per una volta si dimostra mortale e commette un errore, lampante, esplorando troppo i limiti della pista, tanto da portare alla cancellazione di quello che sarebbe stato un giro da pole, seppur di appena cinque millesimi sulla vettura numero 16.
E così, in pochi secondi, da beffa atroce a grande gioia per Leclerc, che torna in pole e ritrova quella sua abilità nel giro secco che sembrava un po’ perduta quest’anno, complice un feeling mai sbocciato con la SF-23. Siamo ormai agli sgoccioli della stagione, dunque è lecito esultare anche per una pole di venerdì negli Stati Uniti, è un buon viatico anche per il prossimo anno. Esserci aiuta a esserci, e chissà che vincere, se il tre volte campione della Red Bull non innescherà l’operazione rimonta, non aiuti a vincere. Per Charles, sarebbe la prima quest’anno, lui che si era abituato discretamente bene.
A mettergli i bastoni tra le ruote, come detto, Norris e Hamilton, i due britannici molto amati anche oltreoceano e che devono farsi perdonare gli erroracci delle ultime gare, visto che per McLaren e Mercedes c’è un discreto potenziale, tutto da scoprire però sul passo gara. Bene anche le Alpine, la vera sorpresa in positivo di queste qualifiche, in negativo, invece, la sempre più mediocre Aston Martin, in crisi senza fine con le due vetture (per Alonso, unico superstite fino a qui, è la prima volta senza Q3 quest’anno) fuori al Q1. Domani, tra voglia di conferme e di riscatto, c’è una sprint tutta da vivere.