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Dopo il disastro di Silverstone, pista completamente diversa in Ungheria e Charles Leclerc guarda tutti dall’alto dopo le prime due sessioni di prove libere. E’ solo venerdì, e quante volte nel primo giorno del weekend la Rossa, e in particolare il monegasco, ha illuso a cominciare dalla scorsa stagione, ma le indicazioni sono importanti per il Cavallino, che torna dunque a seguire la strada tracciata tra Canada e Austria, e rovinosamente interrotta in Gran Bretagna. Più indietro Carlos Sainz, decimo, ma anche lui con la consapevolezza di poter fare il salto di qualità atteso al sabato.
E a far da contraltare all’ottima prova in FP2 della vettura di Maranello col numero 16, è invece una Red Bull che è parsa – di primo acchito – in difficoltà. Strano a dirsi, ancor più da pensare, e allora è probabile che, in virtù degli aggiornamenti freschi portati qui a Budapest, gli austriaci si siano anche un po’ nascosti in queste prove. Il giro secco non è all’altezza di diversi team, Verstappen non è lì davanti a dominare la classifica ma soltanto undicesimo – presumibilmente anche a causa di un problema alla batteria proprio nel suo giro veloce – ma bisognerebbe anche investigare sul tipo di lavoro fatto da chi sta dominando il Mondiale, l’olandese che a fine prove libere 2 più che confessare preoccupazione si scaglia contro la decisione di modificare il format delle qualifiche con l’imposizione della gomma hard in Q1, media in Q2, soft in Q3. Una modifica, che vedremo anche a Monza, che potrebbe rimescolare le carte e favorire la Ferrari in chiave prima fila e, perché no, pole, e che per una volta ha messo d’accordo sia il campione in carica che Lewis Hamilton, anche lui piuttosto negativo su questa innovazione sul fronte sostenibilità.
Insomma, le qualifiche potrebbero essere più aperte del solito, ma il passo gara ci riconsegna un Verstappen decisamente davanti rispetto a tutti, e allora in quel circuito che viene definito come Montecarlo senza muretti, la caccia alla pole diventa fondamentale per poi costruire una gara sulla difensiva, più che all’attacco. Per il resto, bene ancora la McLaren su una pista opposta rispetto a quella dove è tornata a vita due settimane fa, soprattutto con Lando Norris secondo a quindici millesimi da Charles. Male, invece, Checo Perez, che nelle libere 1, caratterizzate dalla pioggia, distrugge la sua Red Bull andando a muro. E poi, il rientro in F1 di Ricciardo è per ora in sordina, ma c’era da aspettarselo. Il venerdì dunque si dimostra mai come oggi di difficile interpretazione e sono ben poche le certezze in vista di qualifica e gara.
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