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La pole non garantisce la vittoria, a tutte le latitudini e da ormai oltre un anno. Lo sa bene Charles Leclerc, che ancora una volta deve arrendersi alla regola non scritta della nuova Formula 1, che vede la Ferrari di nuovo ad alti livelli nel giro secco dopo il disastroso trittico iniziale e che dopo la pausa prima dell’Azerbaigian ha lavorato per modificare la propria filosofia. I frutti arrivano perché alla pole di ieri ha fatto seguito quella di stamattina nelle prime Shootout della storia del Circus, ma quando c’è da girare, 17 giri anzi meno vista la Safety Car, emerge il grande difetto fin qui del Cavallino, la capacità di gestire le gomme, che unita alla velocità di punta fanno della Red Bull la macchina dei sogni. Lo era solo quella di Sergio Perez oggi, che svernicia il monegasco e va a vincere la Sprint Race di Baku, non quella di Max Verstappen, per il semplice fatto che sulla pancia di sinistra c’era uno squarcio che non gli ha consentito di passare Leclerc, provocato da uno scontro con Russell al primo giro sul quale torneremo.
C’è prima da guardare il bicchiere mezzo pieno per il pilota della Ferrari, a suo agio con la vettura al contrario di Carlos Sainz (quinto posto, continuo anonimato, ancora una mezza delusione), veloce nella prima metà di gara sprint, poi costretto ad arrendersi allo strapotere austriaco. Ma se prima non si poteva lottare nemmeno con l’Aston Martin e a malapena con la Mercedes, perché fino in Australia era questa la situazione semi drammatica, ora la sensazione è che siamo quantomeno tornati a fine scorso anno, quando la Ferrari era sì distante dalla Red Bull, ma comunque in grado di vincere o di arrivarci vicino se le cose andavano per il verso giusto.
E domani c’è un’altra pole. Leclerc sa cosa fare e sa cosa non fare, quantomeno per restare per più tempo in vetta alla gara, che però è lunga tre volte tanto e questo di sicuro va a vantaggio delle ambizioni di rimonta dei due Red Bull, a cominciare da Verstappen oggi fuori dai giochi dopo lo scontro con Russell, che è proseguito anche a macchine ferme con il duro faccia a faccia e il rimprovero dell’olandese, evidentemente con la memoria corta rispetto a quando era proprio lui a forzare la mano sugli altri piloti. Saprà trasformare la rabbia in capacità di superare Leclerc e di andarsene verso la vittoria? Sembra lo scenario più probabile, ma chissà che la Ferrari non voglia salutare aprile con un colpo di scena in positivo all’ombra del castello di Baku.
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