Leclerc cerca il riscatto a Imola, un anno dopo quell’errore. Verstappen per l’ennesima vittoria
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Pronostico chiuso, gara più aperta delle cinque che la hanno preceduto, o la verità sta nel mezzo? Forse la terza ipotesi è quella più accreditata in vista del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, o più semplicemente di Imola, sede dello splendido Autodromo che sarà lo scenario perfetto per il primo dei due weekend sul suolo italiano nel Mondiale di F1. Probabilmente questo circuito veloce, ma fatto di frenate e ripartenze e di curve secche, potrebbe favorire un lieve riavvicinamento tra Ferrari e Red Bull, a patto che gli aggiornamenti che porterà il Cavallino funzionino per provare a ricucire un gap fin qui abissale. Ma la Red Bull, e in primis Verstappen, restano favoriti per l’ennesimo trionfo, e farebbe male.
Anche perché, è proprio su questo tracciato che lo scorso anno iniziarono i problemi di una Ferrari che prima di Imola aveva vinto due GP, Bahrain e Australia, con Leclerc, secondo in Arabia Saudita a completare il trittico iniziale da sogno. Sembrava una Rossa imbattibile, poi arrivò il primo grave errore del monegasco, che per la smania di prendere il secondo posto non accontentandosi del terzo sbagliò sul cordolo alto delle Acque Minerali e finì indietro. Non fu l’unica leggerezza della stagione del formidabile pilota classe 1997, la macchina non lo aiutò più e la stagione diventò sempre più amara da lì a novembre. Ma quest’anno è ancora peggio: Ferrari mai realmente competitiva in gara, male nella gestione gomme, male nell’affidabilità , male sotto ogni punto di vista con miglioramenti sensibili in qualifica nel giro secco. Non basta però a giocarsela con lo strapotere degli austriaci, non basta nemmeno a tener dietro l’Aston Martin e a prendere realmente margine su una Mercedes che anch’essa sconta seri problemi di progettazione.
E allora, che speranze ci sono a Imola? Poche, ma il riscatto Ferrari è d’obbligo e quale miglior appuntamento se non quello italiano per dare una sferzata a una stagione nata male? Ci sono le attese modifiche alla sospensione posteriore, intervento obbligato che potrebbe migliorare uno dei problemi della SF-23, visto che il fondo nuovo a Miami non ha portato giovamenti. E poi, al di là della vettura, ci si affida a Leclerc e Sainz, quest’ultimo sempre un po’ anonimo fin qui nelle prime cinque uscite, e soprattutto ci si affida a una pista tecnica come quella romagnola per tornare a vedere un po’ di spettacolo, quello mancato tra Baku e Miami. E’ la Formula 1 all’antica, fatta di abilità di guida, sorpassi difficili, rischio di finire fuori, con bandiere rosse, capovolgimenti di fronte, strategie. Quello che tutti vogliono dal Circus, al di là del tifo.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, il tracciato misura 4,909 km, con 19 curve di cui 10 a sinistra e 9 a destra. Sono previsti 63 giri per una distanza di gara complessiva pari a 309,049 km, una sola la zona DRS. E c’è da fare i conti con la variabile meteo: sono state settimane durissime nella regione e anche per il weekend si prevede pioggia, che potrebbe sparigliare le carte su una pista così antica nel suo concetto. Veniamo infine alle scelte di Pirelli per le gomme: molto aggressivo il fornitore unico, che per l’Emilia Romagna propone gli pneumatici più soffici della gamma, e dunque avremo le C3 per le hard, C4 per le medium e C5 per le soft, proprio come visto a Baku e in controtendenza rispetto alla scorsa stagione. E ci sarà una novità in tal senso che verrà inaugurata proprio a Imola, per la precisione nelle qualifiche: si tratta dell’Alternative Tyre Allocation, che prevede l’utilizzo delle gomme hard in Q1, delle medie in Q2 e delle soft nel Q3 in modo obbligatorio.
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