La pioggia rovina i piani a Suzuka, ma il venerdì di libere in Giappone, seppur poco indicativo soprattutto nelle FP2, ci riconsegna un Max Verstappen in grado di dettare il tempo quando la pista è in condizioni buone e soprattutto una Ferrari ancora molto brillante sul fronte del passo gara. I verdetti definitivi, però, sono rimandati a domani: FP3 che diventeranno dunque decisive o quasi per preparare gli ultimi dettagli in vista di qualifiche e gara. Ammesso non piova ancora…
Sono stati questi i verdetti nella piena notte italiana, poi al mattino, nelle libere 2, prima il temporale e poi una pista troppo umida e fredda hanno fatto sì che si girasse soltanto negli ultimi minuti, dove Piastri ha piazzato il miglior tempo – si fa per dire, visto che è quattro secondi più alto di quello di Super Max su pista asciutta poche ore prima – davanti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Il monegasco nelle prime libere non è andato oltre il sesto tempo, terzo invece Carlos Sainz, ma per quanto riguarda le Rosse a far ben sperare, al di là del ritardo sul giro secco che potrà essere limato in vista delle qualifiche, sul fronte della (breve) simulazione gara, con un long run davvero interessante e promettente per ambedue i piloti. In particolare, con la mescola più dura Leclerc ha messo in mostra un gran ritmo, superiore persino a quello di Verstappen. L’1’30″056 sul giro secco del tre volte campione del mondo, però, è un avvertimento niente male.
L’ottimo passo per il Cavallino potrebbe non essere sufficiente a un Australia-bis se Verstappen non avrà problemi tecnici, e sarebbe preoccupante in casa Red Bull dovesse ricapitare, e se Sergio Perez proverà a dare una sferzata alle sue performance. Anche perché, per dimenticare Melbourne, il team austriaco ha portato a Suzuka alcuni cambiamenti aerodinamici piuttosto consistenti, approfittando di una pista che negli ultimi anni è stata molto favorevole al concetto di macchina della Red Bull. La Ferrari, invece, ha apportato solo alcune lievi modifiche a livello di aerodinamica, tra cui un’ala ad alto carico qualora la pista dovesse essere fredda e umida, oltre a nuove coperture al triangolo della sospensione per una diversa gestione dei flussi.