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Parafrasando Shakespeare, tanto girare per nulla. Già , perché la pioggia mescola maledettamente le carte nel venerdì in compagnia delle prove libere del Gran Premio del Giappone e così a Suzuka nelle ben due ore e mezza a disposizione, con le FP2 originariamente allungate di mezzora per consentire i test delle nuove gomme Pirelli, ovviamente saltati a causa della pista zuppa d’acqua, succede ben poco sul circuito che torna dopo due cancellazioni per Covid. Non si parte col piede giusto, insomma, e sono poche le indicazioni che si possono trarre da FP1 e FP2, probabilmente nemmeno troppo veritiere. Anche perché, per le qualifiche è atteso il sereno e l’asciutto, con la gara che invece potrebbe di nuovo essere minacciata dalle nubi.
Ma senza guardare troppo in là , ecco che il venerdì di libere nipponico ci riconsegna un Alonso capace di trovare il miglior tempo nella prima sessione, lui che qui su questa pista, dove ha già vinto, non è mai riuscito a partire nelle prime tre caselle della griglia. A ogni modo, sono le seconde libere quelle più interessanti, perché disputate allo stesso orario delle qualifiche e poi della gara. Ma la pioggia è tanta e i giri sono pochi. Così, è la Mercedes, come già capitato quest’anno, a sparigliare le carte e ad avvantaggiarsi rispetto a Ferrari e Red Bull. Arriva una clamorosa, anche se in circostanze assolutamente “spiegabili” doppietta per George Russell, che ferma il tempo in 1’41″935 facendo realizzare la miglior prestazione di giornata, e Lewis Hamilton che lo segue a ruota. Max Verstappen, che con vittoria e giro veloce conquisterà il suo secondo Mondiale, è comunque terzo, mentre hanno faticato i due alfieri del Cavallino, con Sainz che per il passo gara ha mostrato buoni segnali, ma non sul giro secco, chiudendo in sesta posizione alle spalle anche di Perez e persino della Haas di Magnussen. Ancora più indietro Charles Leclerc, che ha lamentato scarso feeling e anche qualche problema ai freni: è undicesimo e dovrà risalire la china domani. Ultima annotazione su Mick Schumacher, che combina un disastro a FP1 finita andando a muro nel giro di rientro ai box. Macchina distrutta, lui illeso a livello fisico, ma chissà che non rischi ulteriormente di salutare la F1 a fine anno: se Haas ci stava pensando, questo erroraccio non aiuta.
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