E’ back-to-back in Formula 1 e dall’Austria si passa alla Gran Bretagna, dove si torna a correre nel tempio di Silverstone. Una pista iconica, storica, che però costituisce per Max Verstappen un piccolo, grande tabù. Qui non ha mai vinto, anzi sì, ma lo ha fatto nell’anno del Covid nel secondo dei due appuntamenti, quello del settantesimo anniversario, pertanto non compare nell’albo doro: del resto, ormai si contano sulle dita di una mano i GP in cui non ci è ancora riuscito, lui che domina ormai da due anni e mezzo e che ha fatto fare il salto di qualità definitivo alla Red Bull.
Ogni anno, per un motivo o per un altro, il pilota olandese ha avuto un imprevisto da queste parti, e se l’anno scorso arrivò la prima gioia in Formula 1 di Carlos Sainz, la penultima in assoluto della Ferrari, visto che nel calendario erano invertite le gare con Spielberg e qui Leclerc fissò l’ultimo sigillo, nel 2021 fu clamoroso l’incidente alla Copse tra Super Max e Lewis Hamilton. Quest’ultimo, probabilmente proprio qui, perse il Mondiale: fece una scorrettezza davanti al pubblico amico, non ne pagò le conseguenze, ma rese il rivale più affamato che mai. E l’epilogo, ce lo ricordiamo, si vide ad Abu Dhabi.
Inutile però guardarsi indietro e cabala a parte appare evidente come mai come quest’anno sia proprio Verstappen il favorito assoluto e totale per la vittoria. Che, stando alle ultime due gare, solo un evento avverso può negargli, oppure un ulteriore salto di qualità della Ferrari, che finalmente si è riposizionata sulla retta via, tornando a essere seconda forza del Mondiale, un po’ come nella seconda parte dello scorso campionato. Il Cavallino spera di poter ridurre ulteriormente il gap con la Red Bull e si tratta di un auspicio fondato, visto che Pirelli porterà delle gomme nuove, più resistenti e solide, che potrebbero eliminare del tutto i problemi di gestione pneumatici sempre meno impattanti per il team di Maranello. E se non dovesse piovere, sognare è lecito: Verstappen si può attaccare con due punte contro una, e stavolta non c’è track limits che tenga, perché ogni errore qui si paga con la ghiaia e con le barriere. La prima vera occasione dell’anno è qui e va sfruttata, magari senza le leggerezze – Leclerc nella sprint, Sainz in gara, del team con il doppio pit stop lento e gli ordini di scuderia – che troppe volte sono costate punti alla Rossa.
Venendo infine alle informazioni tecniche di questo Gran Premio: è di 5.891 km la lunghezza di ogni giro, 52 quelli da percorrere per un totale di 306,198 km totali. Un circuito molto tecnico, con curve secche e veloci e un assetto che per forza di cose dovrà essere ad alto carico aerodinamico. La pista molto larga e pensata proprio per il motorsport ad alti livelli garantisce ampia possibilità di sorpasso. E per la natura del tracciato, Pirelli porta le gomme più dure della gamma: per le hard ecco le C1, le medie sono le C2, le soft le C3, come detto con nuove specifiche.