[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Sono passati appena pochi giorni, ma è cambiato un mondo intero. Già , perché passare dal Paul Ricard in Francia, con il suo tracciato largo, i sorpassi possibili quasi in tutti i tratti della pista, le enormi vie di fuga in asfalto, seppur abrasive, diventano solo un lontano ricordo in questo back-to-back che la Formula 1 propone prima della pausa estiva. Si fa tappa, infatti, all’Hungaroring di Budapest per il GP di Ungheria, e qui le caratteristiche diventano incredibilmente diverse rispetto a quelle dello scorso weekend. Tracciato tortuoso, con quattordici curve, 8 a destra e 6 a sinistra, carreggiata stretta e con poca possibilità di sorpassi, vie di fuga in sterrato, tanto sporco fuori dalla traiettoria ideale, insomma tutto quello che un pilota non chiede. Una pista (lunga 4.3 km) estremamente esigente, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “Montecarlo senza muretti”. Ed ecco che, come nel Principato, in questi tipi di gare la Ferrari è apparsa nettamente più forte della Red Bull.
Mai come in questa gara magiara sarà fondamentale partire davanti. Leclerc ha dimostrato di saperlo fare, poi in gara qualcosa è spesso andato storto. Serve il pronto riscatto, la frase è fatta e ormai ripetuta allo sfinimento, ma ancora una volta bisogna vincere per lanciare un messaggio ai rivali austriaci dopo il dramma sportivo in terra transalpina. Per venire a capo del tredicesimo appuntamento stagionale la pole può davvero essere un ottimo biglietto da visita, visto che superare non è facile e che la Red Bull sembra soffrire i circuiti da stop and go e senza possibilità di sviluppare una gran velocità di punta.
A questo punto, Verstappen può sperare soltanto nella pioggia, che proprio a Monaco sparigliò le carte e rese nulle le differenze sui rapporti di forza tra i due team rivali. A Budapest nel catino naturale sul quale sorge questo circuito la pioggia si è vista davvero poche volte, ma le previsioni danno ancora una certa instabilità e negli ultimi due anni è caduta qualche goccia. Proprio qui, l’anno scorso, il surreale episodio di Hamilton che è scattato con le intermedie da solo sulla griglia di partenza e tutti gli altri dai box con le slick. L’olandese spera anche stavolta, dal Cavallino fanno gli scongiuri. Veniamo infine alle scelte di Pirelli, che per un tracciato così sporco e polveroso, con asfalto liscio e non molto esigente per le gomme, sono state portati gli pneumatici intermedi della gamma, quindi le C2 per le hard, C3 per le medium e C4 per le soft.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]