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La F1 torna in Qatar per la seconda gara nella storia, dopo quella spettacolare del 2021 con la serratissima battaglia tra Hamilton, che vinse, e Verstappen, che con il secondo posto riuscì a tener botta in vista del finale di stagione che poi conosciamo tutti. Nella scorsa stagione, a causa dell’organizzazione del Mondiale di calcio, il paese mediorientale ha concordato di prendersi un anno sabbatico, per poi tornare in grande stile con una gara particolare corsa in notturna e con i riflettori accesi. In particolare, proprio su Super Max, che non ha vinto solo a Singapore (non riuscendoci nemmeno quest’anno) tra i circuiti in calendario, e proprio a Losail, anche se qui si è gareggiato soltanto due anni fa. Ma soprattutto, l’olandese può festeggiare qualcosa di più importante, la vittoria del Mondiale, il terzo consecutivo a certificare il dominio Red Bull. Il team ha trionfato in Giappone, a Suzuka il classe 1997 trionfò lo scorso anno ma quest’anno deve aspettare una gara in più.
O forse no, perché in Qatar torna la gara sprint al sabato e il trionfo dell’olandese può addirittura concretizzarsi nella sprint race. Sarebbe ovviamente il primo della storia a vincere un Mondiale di sabato, sarebbe l’ennesimo record di un palmares già incredibile ad appena 26 anni. Nel pieno della maturità , Verstappen ha imparato anche a gestire e gestirsi, e si è abituato a vincere. Anzi, a stravincere: sedici gare, tredici vittorie, due secondi posti e quel Singapore semidrammatico che sa tanto di eccezione alla regola.
E la Ferrari spera invece che Marina Bay non sia soltanto un’oasi nel deserto per il Cavallino. La vittoria tanto agognata è arrivata, e aiuta a lavorare al meglio per il progetto del 2024, ma quel trionfo di Sainz va accompagnato con altri podi. Leclerc vuole rifarsi, lo spagnolo ripetersi, e dopo il Giappone in cui la scuderia di Maranello non è riuscita a brillare come nelle precedenti gare, venendo sverniciata dalla McLaren, vuole riaffermarsi come seconda forza del Mondiale. E’ questo l’obiettivo nella notte qatariota, in cui probabilmente bisognerà soffrire per il fatto di vedere il rivale alzare al cielo il terzo titolo.
La pista misura 5,419 km, il rettilineo più lungo misura 1.068 metri. E’ un tracciato particolare quello di Doha, dove si corre in notturna, circondato da erba artificiale per limitare l’afflusso di sabbia dal vicino deserto. Veniamo infine alle scelte di Pirelli. Si tratta di un circuito ad elevata severità per quanto riguarda i pneumatici dal punto di vista del layout e avrà l’incognita legata all’asfalto, che è stato completamente rinnovato, così come le strutture nel paddock: per questo, il fornitore porta i compound più duri della gamma: C1 per le hard, C2 per le medium, C3 per le soft.
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