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Pensi a Spa e ti viene in mente quel periodo un po’ malinconico di fine dell’estate, tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre, col ritorno della routine e l’avvicinamento a Monza per chi ama la F1. Quest’anno, però, si cambia: il Circus fa tappa molto presto, già a fine luglio e prima della pausa estiva, sullo storico circuito del Belgio, ribattezzato Università della F1 per il fatto di essere iconico, imprevedibile, esigente, lunghissimo (oltre 7 km da ripetere 44 volte), semplicemente l’appuntamento più atteso della stagione, almeno per i non italiani. Si cambiano le date, non le emozioni che saremo pronti a vivere da queste parti, coi piloti chiamati a gestire curve velocissime e un layout che sembra fatto apposta per rendere quasi impossibile completare la gara a meno di non commettere nessun errore. E poi c’è il tratto dall’Eau Rouge fino a Blanchimont, con la famigerata curva a S che si percorre in salita, una delle diapositive più belle del Mondiale.
A Spa Max Verstappen ci arriva per mettere un altro mattoncino al suo dominio, che fin qui ha prodotto nove vittorie in undici gare, di cui sette consecutive fino all’ennesimo assolo in Ungheria, con le altre due andate a Perez e dunque con una Red Bull che sta riscrivendo ogni record. L’olandese ha una macchina devastante, ma ci aggiunge quel quid in più: il giro veloce a Budapest lo testimonia, la tranquillità con cui guida pure, i distacchi che da a Checo ancor prima che a tutti i rivali – inesistenti, in realtà – anche. E allora in molti si chiedono come potrebbe il classe 1997 non vincere questa gara. Ce lo chiediamo anche noi, consci però che se c’è un circuito che può mettere a dura prova anche un fenomeno del genere, allora potrebbe essere proprio Spa. Mercedes e McLaren come principali antagonisti, se così si può dire: sarà bagarre per il podio, e proverà a inserirsi una Ferrari che tra Silverstone e l’Hungaroring ha toccato il fondo e può solo risalire.
Tra errori e assenza di prestazione, Leclerc e Sainz hanno ormai plafonato in una posizione tra la sesta e la decima, da quarta forza del Mondiale. Troppo fallimentare la gestione del passo gara e delle gomme quando si va in doppia cifra di giri percorsi, troppe disattenzioni tra box e piloti, impossibile stare tranquilli: sarà fondamentale in primis far bene in qualifica, vale a dire venerdì. Già, perché la F1 ha deciso di profanare questo appuntamento inserendo la sprint al sabato, e dunque ci sarà azione e spettacolo fin dal venerdì con la caccia alla pole, valida ricordiamo per la gara di domenica. Qualifiche ad hoc il sabato al mattino per la sprint del pomeriggio, otto punti in palio per il vincitore fino a uno a scalare all’ottavo. Il piatto è ricco, ma Verstappen vuole tutto per sé, per andare in vacanza senza nemmeno un rimpianto e tornare un mese dopo col Mondiale già in tasca.
Veniamo infine alle scelte della Pirelli: sono state portate come lo scorso anno le mescole intermedie della gamma, quindi per la hard la C2, per la medium la C3, per la soft la C4, scelte abbastanza telefonate e ovvie vista la tipologia di asfalto e il layout di una pista varia e dunque da compound mediani. E come postilla finale, la speranza è di rivedere Spa in calendario anche il prossimo anno, visto che i rinnovi per altri tracciati sono decennali mentre in Belgio c’è sempre il rischio cancellazione, e sarebbe drammatico per i veri appassionati.
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