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“Le date iniziali per disputare il gran premio erano intorno a metà luglio, ma in realtà abbiamo un grado di flessibilità anche per agosto“. Piccolo ma doveroso e importante passo indietro da parte di Stuart Pringle, direttore del circuito di Silverstone, in merito all’ipotesi di far gareggiare la Formula 1 in Gran Bretagna. Stabilendo la quarantena obbligatoria per tutti coloro che arrivano in Gran Bretagna, il Governo ha di fatto placato gli entusiasmi dopo che Silverstone e Liberty Media avevano trovato un accordo per disputare non una ma ben due gare in territorio britannico.
In programma il 26 luglio e il 2 agosto, rigorosamente a porte chiuse, il Gran Premio di Gran Bretagna con le restrizioni della quarantena avrebbe rappresentato un vero e proprio “ostacolo” nella fluidità del calendario Mondiale che teoricamente dovrebbe cominciare a inizio luglio in Austria. Proprio per questo, seguendo l’idea anche del team principal della Red Bull Christian Horner, Pringle per salvare la doppia tappa di Silverstone non ha escluso lo slittamento al mese di agosto nella speranza che la curva epidemiologica fornisca riscontri migliori. “Non credo che trovare una o due date per la Formula 1 sarà un problema – ha spiegato Pringle a Sky Sport Uk -. Abbiamo solo bisogno che il governo ci dia l’ok, e questo richiederà tempo. In questo senso, dobbiamo organizzare l’evento, senza pubblico, in tempi relativamente brevi. C’è una grande pianificazione e bisogna tenere conto delle implicazioni dovute al Covid-19, questo per noi è un territorio inesplorato“.
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E ancora: “Ma tutto si svolge in un’infrastuttura fissa. Abbiamo due blocchi di paddock permanenti, quindi non si parla di mettere troppi padiglioni o aree fan o altro di simile. Il periodo di quarantena obbligatoria dovrebbe partire l’8 giugno e sarà rivisto ogni tre settimane dal governo“. “Penso che la Formula 1, come campionato, abbia bisogno di questa esenzione e deve capire dov’è, perché deve pianificare gli eventi – ha aggiunto il direttore del tracciato britannico -. Si tratta di un’operazione logistica importante, si devono mettere insieme una serie di date ed avere un piano di trasporto che funzioni, bisogna sapere qual è l’impatto del personale. Questo richiede un po’ di chiarezza“.
Infine: “Penso che ci sia motivo per essere ottimisti, se si andasse più in là con il calendario, le cose sarebbero più semplici. Ma credo che in realtà da un punto di vista dell’organizzazione ci sia bisogno di sapere al più presto che i team possono fare avanti e indietro per tornare alle loro basi tra le due gare. Per quanto riguarda Silverstone, se si sposta ad agosto potrebbe garantire più certezze“.
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