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Non è una vittoria ma possiamo certamente valutarla come un qualcosa in più di un semplice podio. Non è un risultato arrivato di strategia o di sola bravura ma la fortuna, si sa, gira per tutti. Sebastian Vettel si gode un podio meritato al Gran Premio del Principato di Monaco con la Ferrari che per la prima volta in stagione nega la doppietta alla Mercedes. Dopo sei gare di attesa arriva il primo passo in avanti per la Rossa che piazza la SF90 del tedesco sul secondo gradino del podio tenendo alle spalle la Mercedes di Valtteri Bottas. Ma in realtà il merito o il demerito di tutto ciò non è di Vettel, tanto meno di Bottas, ma della gara da full-attack di Max Verstappen. Cinque secondi di penalità negano all’olandese un podio meritato dopo una gara vissuta all’attacco, con la possibilità di beffare Lewis Hamilton negli ultimi giri. Ma si sa che a Monaco chi fa la pole gestisce, domina e decide ciò che fare per le strade del Principato.
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CAOS AI BOX, MERCEDES CONCEDE IL FIANCO – Già, a meno che non arrivi la pioggia o non ci sia una safety car a mischiare le carte, oppure, semplicemente, arrivi il primo errore di strategia. Questa volta a concedere il fianco agli avversari è la Mercedes che nel caos creato da Charles Leclerc, ritiratosi al 18° giro dopo aver lasciato dei detriti in pista per il contatto con Nico Hulkenberg, approccia i due pit-stop in maniera differente. Hamilton monta gomma media mentre Bottas passa sulla soft e nell’abbandonare la piazzola di sosta entra in collisione con Verstappen che beffardamente l’aveva anticipato ai box per una manciata di millesimi.
MAX-ATTACK – L’incidente viene annotato subito dai commissari di gara che dopo qualche giro comminano cinque secondi di penalità di Verstappen ma che non pagano i danni arrecati alla Mercedes di Bottas con il finnico costretto a un altro giro ai box per cambiare le gomme usurate nel contatto con le barriere. In tutto questo Vettel guadagna una posizione e guida serenamente dietro gli scarichi di Verstappen che fino all’ultimo prova a tenere in vita la possibilità di conquistare il podio, tenendo a mente la penalizzazione e vedendo un Lewis in grossa difficoltà con la gestione gomme. Un disperato attacco arriva al 76° giro, con tanto di rischio di incidente, ma il tutto si dissolve in una bolla di sapone. Hamilton esulta, con le lacrime agli occhi nel ricordo di Niki Lauda, e Verstappen torna ai box rammaricato per non esser riuscito a creare il giusto gap dalla Ferrari di Vettel e dalla Mercedes di Bottas. Anche se, a dire il vero, per una gara condotta così Max avrebbe certamente meritato il podio: in fondo la “colpa”, se così la vogliamo chiamare, della penalità è dei sui ingegneri.
PICCOLO PASSO IN AVANTI – In tutto questo la Ferrari lascia Monaco con un bottino di punti sicuramente ridotto a quanto sperato ma con la felicità di aver conquistato, quantomeno, il secondo posto. Un fortunato passo in avanti dopo tante negatività e sfortune, a partire dalla qualifica di sabato che ha messo fuori causa Charles Leclerc. Per il beniamino di casa quest’oggi c’era poco da fare: qualche sorpasso mozzafiato, partendo 15° nel bel mezzo del gruppo, cancellato dal tentativo un po’ troppo ottimistico sulla Renault di Hulkenberg. Quota zero per Charles, quota 18 per Seb: ma ancora una volta meglio pensare gara dopo gara e al morale della squadra, rispetto ai singoli punteggi di campionato. Vettel sorride, Leclerc accetta un risultato per certi versi annunciato. Ma nella Monaco dei pochi sorpassi, della tanta noia e dei tanti sbadigli, la Formula 1 ha regalato uno show pazzesco.
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