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La prima stagione di Mattia Binotto come team principal della Ferrari non è stata certamente idilliaca. Nella prima parte di stagione, infatti, la SF90 non è stata competitiva, complici i problemi di affidabilità e gli errori dai box, ma da Spa–Francorchamps in poi le cose sono totalmente cambiate.
Charles Leclerc conquista le sue prime vittorie in Belgio ed a Monza, mentre Vettel si sblocca nella gara successiva a Singapore. La monoposto aveva iniziato a funzionare grazie agli aggiornamenti portati dalla fabbrica, ma secondo i team competitor ci sarebbe qualcos’altro dietro a quest’improvvisa competitività.
Nonostante la Ferrari abbia soltanto conquistato tre vittorie in questa stagione, la Red Bull e la Mercedes hanno iniziato ad insospettirsi sulla power unit che spinge la SF90. Così, a seguito delle proteste del team austriaco, la FIA è stato costretta ad emettere tre direttive prima del gran premio del Brasile per chiarire i vincoli sull’uso dei liquidi dell’intercooler o dell’ERS in camera di combustione.
Con il campionato ormai chiuso, Mattia Binotto ha deciso di rispondere, tramite il quotidiano tedesco Auto Motor und Sport alla accuse degli avversari, spiegando effettivamente la differenza di prestazione tra le varie power unit. “Molti sostengono che la nostra power unit sia improvvisamente migliorata di 50 CV, ma la verità è tutt’altro che tale. Supponiamo di avere un massimo di 20 CV di potenza in più rispetto agli altri: un margine più che rispettabile e di cui siamo orgogliosi, considerando che nel 2014 la Mercedes poteva contare su 80 CV in più rispetto alla concorrenza”, commenta Binotto.
Sicuramente al team principal della Ferrari non sono andate giù le parole di Max Verstappen al termine del gran premio del Messico, gara successiva alla prima direttiva della FIA in cui Vettel e Leclerc hanno faticato.
“La Ferrari ha deluso? Non mi stupisce, succede quando si smette di barare…“, afferma il pilota della Red Bull
La ragione di queste accuse? Mettere pressione alla Rossa. “Probabilmente questi dubbi sono utilizzati solo per metterci pressione e creare motivo di distrazione per la squadra. Fa parte del gioco che in Formula 1 si fa per mettere in difficoltà l’avversario.È vero che la nostra velocità in rettilineo è calata in concomitanza con le nuove direttive FIA sulla power unit, ma sono state tratte conclusioni errate. Non abbiamo modificato le condizioni operative del motore. Per generare più carico aerodinamico, abbiamo aumentato il drag, rendendo la nostra macchina un po’ più veloce in curva e più lenta sul dritto”, conclude così l’ingegnere italo-elvetico.
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