Daniel Ricciardo vince un concitato Gran Premio d’Azerbaijan, che ha visto volare scintille in pista tra i due contendenti al titolo Mondiale Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. A completare il podio sono Valtteri Bottas (2°) e Lance Stroll (3°), che per la prima volta in carriera sale sopra i gradini.
Ecco le pagelle di tutti i protagonisti:
DANIEL RICCIARDO – voto 10. Parte 10° per aver preso il muro in qualifica, dopo la partenza si ritrova 9°, guadagnando solo su Bottas, poi è costretto a una sosta molto anticipata a causa di un detrito entratogli nei freni, fermandosi subito al giro 6 e ne approfitta per montare le soft, per tentare di arrivare alla fine. Autore di un bel sorpasso nelle retrovie: in fondo al rettifilo si libera contemporaneamente di Ericsson e Sainz. La Safety Car gli consente di recuperare del tempo e si ritrova 10°, 9° dopo aver scavalcato Magnussen. Bellissimo il doppio sorpasso alla ripartenza sulle Williams che lo porta in zona podio. I danni a Hamilton e la penalità a Vettel lo portano alla vittoria di una delle gare più pazze degli ultimi 20 anni.
VALTTERI BOTTAS – voto 6. Deluso per il secondo posto in griglia, parte normalmente ma prende in pieno Räikkönen in curva 2, saltando sul cordolo, dopo che l’aveva attaccato all’esterno. Altro errore dopo Barcellona che compromette la gara del connazionale. Rientra dopo una vita ai box e cambia l’alettone, riprende la pista doppiato. Si ferma la seconda volta con la Safety Car di Kvyat. Scavalca Wehrlein nel corso della seconda Safety Car, quando il tedesco si ferma ai box. Risale addirittura 9°, poi scavalca Sainz e Alonso in pista, il compagno Hamilton e Vettel ai box, trovandosi 5°. Autore di una grande gara, è nettamente salvato dalla direzione gara, per questo motivo si merita il 6.
LANCE STROLL – voto 10. Ci voleva il suo Canada per farlo svegliare: per la prima volta in Q3 e davanti a Massa in qualifica, in gara è scavalcato da Massa, ma rimane in zona punti. Rimane brevemente 3° perché si ferma il giro dopo gli altri, ma non perde nulla e rientra 7°, poi approfittando degli incidenti altrui è perfino 4°, poi sale perfino 2°, senza schiodarsi più da lì. Bravo a tenersi lontano da tutti i problemi. Sorpassato da Bottas al fotofinish, ma grandissima gara.
SEBASTIAN VETTEL – Voto 8,5. Weekend problematico per il tedesco, che corre con un motore depotenziato, in partenza Bottas gli frena in faccia, poi guadagna il 2° posto grazie alla botta tra i due finlandesi. Inizia una lotta a breve distanza con Hamilton a suon di giri veloci. Perde una possibilità d’attacco con la Safety Car di Kvyat, ma in compenso annulla il distacco dalla Mercedes del rivale. È attaccato da Pérez alla ripartenza, ma è bravo a difendersi. Poi si prende con Hamilton durante la seconda Safety Car, lo affianca per insultarlo e gli rifila una ruotata: fatto che finisce sotto investigazione e poi si prende la penalità di 10 secondi stop&go, ma riesce a rientrare davanti al britannico, al 7° posto. Poi rimonta, trascinando dietro di sé anche Hamilton, sorpassando Sainz, Alonso, Magnussen e Ocon. In questa gara pazza riesce comunque ad allungare leggermente sul rivale inglese. Un voto in meno per la ruotata gratuita.
LEWIS HAMILTON – voto 7. Dopo una pole autoritaria, parte bene protetto da Bottas, poi sfida Vettel alternando i giri veloci. Rientra ai box approfittando della Safety Car causata da Kvyat, cosa che lo protegge da possibili attacchi strategici del tedesco. Durante la seconda Safety Car, rallenta di colpo e Vettel lo prende (qualcuno ha detto Fuji 2007?), poi gli rifila pure una ruotata. Con la bandiera rossa, scende dalla vettura osservando il posteriore, per controllare se ci sono danni. Poi gli si stacca la protezione della testa e deve fermarsi ai box, rientrando 8°. Poi rimonta scavalcando Sainz, Alonso, Magnussen e Ocon e riprende la sfida di giri veloci con Vettel, non riuscendo però a prenderlo. Se per il problema alla protezione non ha colpe, la frenata gratuita in faccia al tedesco gli fa perdere dei punti, ma, come il compagno, la Direzione Gara pensa bene di penalizzare (giustamente) solo (e qui non è corretto) Vettel.
ESTEBAN OCON – voto 7. Rovina la gara sua e del compagno chiudendo il compagno in maniera folle dopo la seconda Safety Car. Il loro incidente causa il provvisorio ritiro di Pérez. Poi rimonta sino all’8° posto, arrivando poi sino al 4° posto prima che Vettel e Hamilton lo superino. Voto che è la media tra il danno procurato alla squadra e il resto della gara, ottima.
KEVIN MAGNUSSEN – voto 9. Zitto zitto, naviga ai margini della zona punti mentre il compagno fa una prova disastrosa. È scavalcato da Ricciardo alla ripartenza, scivolando 10°, con la bandiera rossa e l’incidente tra Force India e Räikkönen sale 7°. Grandissimo doppio sorpasso a Massa e Hülkenberg in curva 1, viaggia poi al 5° posto, riuscendo a salire fino al 3° grazie ai problemi di Hamilton e Vettel, ma poi viene passato in una curva sola da Ocon e Bottas prima e da Hamilton e Vettel stessi poi.
FERNANDO ALONSO – voto 8. Prende 40 posizioni di penalità (cosa che non ha molto senso su 20 piloti), ha qualche difficoltà già ad avviarsi dal giro di ricognizione. Bel sorpasso a Wehrlein, senza DRS, poi lotta con Ericsson e lo passa all’esterno. Uscito incolume da tutti i problemi che hanno colpito gli altri piloti, si ritrova 6°, poi è scavalcato da Vettel e Hamilton. Finalmente arrivano i primi, meritatissimi punti annuali.
CARLOS SAINZ – voto 7. Ingannato dal compagno, si gira da solo in curva 1 e scende in classifica. Approfitta delle soste altrui per tornare a metà classifica, la Safety Car lo aiuta molto a tornare in gara: è 12° al rientro della vettura di sicurezza.
PASCAL WEHRLEIN – voto 7. Parte davanti ad Ericsson ma viene addirittura mangiato dalle McLaren e rimane dietro di loro e al compagno, con cui pensa poi bene di toccarsi. Termina in zona punti, 10°.
MARCUS ERICSSON – voto 6,5. Parte bene, sembra più incisivo del compagno che viene inghiottito dalle McLaren, poi ha dei problemi al giro 6. Viene scavalcato da Bottas in occasione della seconda Safety Car, quando si ferma, poi ingaggia una lotta fratricida per il 10° posto col compagno.
STOFFEL VANDOORNE – voto 5,5. Buona partenza, scavalca Wehrlein con la scia, ma con la sosta il tedesco lo risorpassa. Male a finire dietro le Sauber, con Alonso che invece termina nei punti. Poteva approfittare dei disastri altrui, ma non l’ha fatto.
ROMAIN GROSJEAN – voto 5. Gara incolore all’inizio, si ferma molto presto e corre perlopiù nelle retrovie, con diversi problemi ai freni che lo fanno arrivare ultimo. Demolito dal compagno di squadra.
KIMI RÄIKKÖNEN – voto 9. Deciso ad attaccare Bottas all’esterno in curva 2, è toccato dal finlandese che gli danneggia la vettura. Scivola indietro, ma resta in pista al 5° posto. Centra un pezzo di alettone di Verstappen, senza conseguenze. Si ritrova 4° dopo il ritiro dell’olandese della Red Bull. Alla ripartenza viene scavalcato da Massa e Ocon, in difficoltà coi danni che ha, ma perde altri pezzi causando subito un nuovo ingresso della vettura di sicurezza. Alla seconda ripartenza buca la gomma salendo sui detriti di Pérez, scivolando penultimo e arrendendosi poi col fondo distrutto. Approfittando, però, della bandiera rossa, i meccanici gli riparano la vettura e lui rientra, anche se dietro di due giri, poi si ritira a tre tornate dal termine. Highlander sfortunato, ci prova a fare il suo, ma è azzoppato per colpe non proprie.
SERGIO PÉREZ – voto 8. Buona partenza, poi guadagna tre posizioni: una in pista su Verstappen, due per l’incidente dei finlandesi e arriva di nuovo in zona podio. Bella la lotta con l’olandese, poi si ritrova alle spalle Räikkönen. La sua gara è rovinata dal compagno, che cerca di approfittare del sorpasso di Massa ai suoi danni per tentare il sorpasso, ma Ocon lo chiude distruggendo la sua gara, ma, come per Räikkönen, i meccanici approfittano della bandiera rossa per riparargli la macchina e farlo ripartire, sebbene indietro di due giri. Infine si arrende definitivamente.
FELIPE MASSA – voto 8,5. Bravo al via a mettersi dietro il compagno e Ocon, si ritrova 6° all’inseguimento di Räikkönen. Buon sorpasso al finlandese, si ritrova 4°. Dopo le Safety Car è addirittura 3°. Alla ripartenza dopo la bandiera rossa la sua vettura ha problemi e viene risucchiato dal gruppo, poi si ritira per l’ammortizzatore rotto.
NICO HÜLKENBERG – voto 6. Con l’ottima partenza, guadagna quattro posizioni (di cui due su Kvyat che va dritto e Bottas), in più passa Magnussen e si porta 9°, poi 8° dopo il forfait di Verstappen. Rompe nella zona del castello prendendo il muro mentre era addirittura 5°. Meritava un voto molto più alto, ma il suo errore è stato troppo goffo per un pilota della sua esperienza.
MAX VERSTAPPEN – voto 8. spettacolare venerdì e sabato, nonostante una botta e un problema, approfitta dell’incidente tra Bottas e Räikkönen per issarsi al 4° posto. Perde un pezzo di alettone nel secondo settore, centrato dal ferrarista. Poi inizia una bella lotta con Pérez per il podio, ma poi gli si rompe il motore. Ha la possibilità di rientrare, ma non lo fa e tenta un reset, perché il problema pare essere elettrico, con la potenza che va e torna. Poi si ferma definitivamente.
DANIIL KVYAT – s.v. Va lungo in curva 1, poi si ritira per problemi alla sua monoposto nel settore 2, causando l’ingresso della prima Safety Car e innescando indirettamente tutti i disastri successivi.
JOLYON PALMER – s.v. Non prende parte alle qualifiche per problemi al motore e scatta ultimo. Viaggia 19° grazie ai danni di Bottas, ma la sua Renault si ammutolisce.
DIREZIONE GARA – voto 1. La disparità di trattamento è stata evidente in questa gara. Bottas non è stato nemmeno investigato per aver buttato fuori Räikkönen in curva 2 al primo giro. Il ferrarista gli ha lasciato lo spazio, il pilota Mercedes ha accelerato sul cordolo e senza la presenza di Kimi avrebbe concluso la propria gara contro il muro. Il disastro lo fa però nella gestione del caso Vettel–Hamilton, penalizzando pesantemente il tedesco (giustamente), ma assolvendo completamente l’inglese, peraltro recidivo (aveva compiuto la stessa identica manovra 10 anni fa in Giappone, distruggendo la gara dello stesso Vettel – allora in Toro Rosso – e Webber, che minacciavano seriamente la sua leadership). Così non va bene, hanno potenzialmente rovinato una gara pazza e decisamente spettacolare.
COMMISSARI DI BAKU – voto 0. Una disorganizzazione parecchio clamorosa. Sempre lontani dai luoghi in cui dovevano intervenire e lentissimi nel farlo. Un disastro. Andrebbero istruiti meglio.