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Si sbilancia Jean Todt, presidente della FIA e team principal della Ferrari dal 2000 al 2004. Nonostante sia stato anche lui protagonista dei cinque mondiali vinti da Micheal Schumacher, ritiene che il dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes in F1 sia superiore a quello di Michael Schumacher e del Cavallino Rampante. Il confronto secondo Todt è difficile da fare, ma ciononostante Hamilton e la Mercedes possano essere considerati più dominanti. “Penso che stiamo parlando di persone diverse, di ingredienti diversi – ha esordito il presidente della FIA -. L’unica cosa che possiamo davvero confrontare sono i sette titoli. Ma per il resto, da una parte c’è una squadra tedesca organizzata, molto strutturata, con un piloti grande talento”.
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“E dall’altro lato, un team italiano con una mentalità diversa, un approccio diverso, che è diventato un team ben strutturato, ben organizzato intorno ad una grande pilota, Michael Schumacher – ha continuato l’ex team principal della Rossa – Sento, e sono sicuro che sarò citato per questo, che la supremazia, il dominio della Mercedes e di Lewis sia più grande di quello che avevamo all’epoca con Michael e la Ferrari“. Il merito secondo Todt è da attribuire alla monoposto e dalla costanza del britannico: “E il merito è loro, la loro macchina è molto affidabile. A parte la seconda gara in Bahrain (che Hamilton ha saltato causa COVID-19), in due anni non ha fatto una gara senza fare punti. E’ assolutamente eccezionale. Il pilota non commette errori. E’ una grande combinazione”.
I meriti del sette volte campione del mondo non si esauriscono tuttavia in pista, ma non fanno altro che aumentare se si prende in considerazione la personalità di Hamilton. “Sono rimasto molto impressionato, ma non ho dovuto aspettare quest’anno per esserlo – ha aggiunto il francese -. Ha festeggiato il suo settimo titolo di campione del mondo, quindi sono rimasto impressionato almeno altre sei volte”. “Sono anche impressionato dalla continuità che è stata in grado di garantirgli la sua squadra. Siamo in un mondo nel quale il pilota non è solo, contano lui e la macchina, e devo dire di aver visto un esempio eccezionale di spirito di squadra, di lavoro di squadra. E devo dare molto credito a Lewis, perché ogni volta che parla delle vittorie, parla molto di quanto la squadra l’ha aiutato ad ottenerle. Sono molto impressionato e questo spiega chiaramente perché ha battuto alcuni record e ne ha eguagliati altri”, ha infine concluso il presidente della FIA.
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