Tra i temi affrontati nell’intervista anche quello del taglio del budget alle scuderie, che ha provocato qualche dissenso tra i principali team: “Dovevamo essere ambiziosi per raggiungere risultati indispensabili per la F1. Con i costi di prima era insostenibile. Ed era troppo ampio il divario fra grandi team, medi e piccoli“. La Ferrari ha addirittura “minacciato” di lasciare il Circus e gareggiare in categorie minori: “Se è un buon segno? Sono sempre costruttivo e ottimista. Che senso aveva spendere più di mezzo miliardo l’anno? Nessuno, e non era sano per lo sport. Ci sarà un aggiustamento negli organici dei team, come in tutti i settori economici. Dovevamo adattare la F1 a questa nuova situazione allucinante, era una questione di sopravvivenza“, ha spiegato Todt.
Formula 1, Todt: “Dovevamo adattarci a questa nuova situazione allucinante”
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Jean Todt, presidente della Fia, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. “Michael Schumacher? Ovviamente, prego sempre per lui” ha dichiarato Todt, che in merito al figlio del campione tedesco ha detto: “Quando vedremo Mick in Formula 1? Spero che faccia una buona stagione in F2. Gli auguro ogni bene. È intelligente, maturo e umile. Penso che farà carriera“. L’avvio di stagione della Formula Uno è stato rinviato a causa dell’emergenza sanitaria, ma ora l’appuntamento è previsto per il 5 luglio in Austria “grazie al lavoro di squadra. Avevamo il dovere di cercare di risolvere i problemi. Anche se erano problemi mai visti. Insieme a Chase Carey e al suo gruppo lavoriamo gomito a gomito, pure con le squadre” ha spiegato Todt, “abbiamo approfittato di questo periodo per pensare la F1 del futuro. In gioco non c’era solo questa stagione, ma molto di più“.
Circa l’ipotesi di vedere la Ferrari correre a Le Mans, Todt ha rivelato: “Mi farebbe piacere tornare giovane. Allora i piloti correvano ovunque. Jim Clark e Jochen Rindt nello stesso fine settimana partecipavano in più categorie. Battaglie uniche, un week end a Le Mans c’era il duello Ford-Ferrari. In quello successivo gli stessi uomini si sfidavano in F1, personaggi straordinari“. “Tipo Mike Parkes, ingegnere e pilota. John Surtees, campione sia in moto che in auto, e Stirling Moss. Un’epoca splendida” ha aggiunto il n.1 della Fia, “sarei felice di vedere Ferrari, Mercedes, Red Bull con un costruttore sfidarsi a Le Mans con le “Hypercar”“.
Al vaglio anche l’ipotesi di un secondo GP in Italia, al Mugello, dove non si è mai corso. “Dobbiamo cogliere questo periodo diverso per raggiungere obbiettivi normalmente irraggiungibili o quasi. Bisogna essere creativi anche sul calendario, non solo in F1 ma in tutte le discipline. Dai rally alla Formula E” ha dichiarato in conclusione Todt, “Paura che con la crisi ci sia il taglio degli investimenti verdi? L’esatto opposto. Il mondo ormai è molto sensibile al cambiamento climatico. Sei anni fa abbiamo introdotto i motori ibridi, che disastro sarebbe ora la F1 se fossimo rimasti ai motori di una volta? Siamo a un bivio: la mobilità sta cambiando e il motorsport per sopravvivere deve essere sempre più un laboratorio, per ambiente e sicurezza“.