“Speriamo che Sant’Ambrogio ci faccia la grazia” è l’auspicio di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, per salvare il Gran Premio d’Italia. “Stiamo vivendo una situazione di grande incertezza e in questo momento dobbiamo agire con prudenza e attenzione” ha spiegato il numero uno dell’automobilismo italiano in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Infatti, il circuito di Monza si trova nel cuore della Lombardia, regione maggiormente colpita dall’emergenza sanitaria.
Nonostante il calendario di Formula 1 preveda la tappa brianzola solo il 6 settembre, la preoccupazione che possa saltare è molta, visto il protrarsi dell’emergenza. Si sta dunque ipotizzando di disputare quella gara a porte chiuse, senza pubblico come dovrebbe accadere per tutti gli altri Gran Premi europei. Si tratterà di un danno economico inevitabile per gli organizzatori italiani, in parte colmato con uno sconto sul canone dovuto alla Liberty Media per mantenere il posto in calendario.
In ogni caso, vista la situazione attuale, lo svolgimento senza pubblico sarebbe lo scenario migliore: “La priorità è capire ciò che accade nei Paesi che devono ospitare i GP e in Italia e Gran Bretagna da dove proviene la maggior parte della gente che affolla il paddock“, spiega Sticchi Damiani. “Ciò che è chiaro è che non possiamo più permetterci di sbagliare come è accaduto in Australia, dove il Gran Premio è stato cancellato con il pubblico già in autodromo: lì si sono persi un sacco di soldi. Li hanno perso tutti: Liberty, i team, gli organizzatori locali. Ripartire ed essere costretti a fermarsi di nuovo sarebbe un disastro” ha concluso il numero uno dell’automobilismo italiano.