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E’ Nico Rosberg il Campione del mondo 2016 di Formula 1. Nella ventunesima e ultima gara del campionato, sul tracciato di Abu Dhabi, non è bastata la vittoria al suo rivale al titolo Lewis Hamilton; il tedesco è riuscito infatti a concludere al secondo posto mantenendo grande freddezza fino all’ultimo giro e a conquistare dunque il suo primo e meritato alloro. Sull’ultimo gradino del podio torna la Ferrari con Sebastian Vettel, che grazie a un’ottima strategia del box ha rimontato negli ultimi quindici giri tre posizioni e si è messo dietro i piloti della Red Bull con due sorpassi decisi.
Nico Rosberg, voto 10 e lode: è il nuovo campione del mondo! A trentaquattro anni dal padre Keke, il tedesco conquista un primo titolo strameritato, a coronamento di una stagione difficile in cui ha raggiunto il suo picco in termini di maturità e velocità. Per arrivare a gioire ha dovuto sudare oggi, ma ha mantenuto la freddezza dall’inizio alla fine della gara nonostante la pressione di chi vedeva negli specchietti, mettendo la firma sul più importante secondo posto della carriera con un sorpasso duro su chi duro è sempre stato (Verstappen).
Lewis Hamilton, voto 8: il pilota inglese prova il tutto per tutto per arrivare al quarto titolo mondiale, indulgendo forse troppo in una tattica non proprio all’insegna del fair-play. La mossa della disperazione è fare da tappo a Rosberg, che però gli rimane alle calcagna dall’inizio alla fine, e rende vana la sua quarta doppietta consecutiva (pole più vittoria). Gli va comunque dato grande merito per aver saputo rendere interessante il mondiale fino a oggi, con una bella rimonta nelle ultime gare.
Sebastian Vettel, voto 8,5: il rosso della sua Ferrari, spento fino a quindici giri dalla fine, si infiamma non appena monta gomme soft fresche e inanella giri record che dalla sesta posizione lo fanno attaccare al trenino dei primi tre. Si vendica per la farsa subita in Messico con due sorpassi cattivi sui due della Red Bull. Strategia da 10 della Ferrari, che chiude una stagione amara con il podio, assente da Monza.
Kimi Raikkonen, voto 8: buon week end per il finlandese della Ferrari che, dopo essersi qualificato quarto davanti al compagno di squadra, guadagna in partenza una posizione su Ricciardo e si difende bene dallo stesso. Il prosieguo della gara non gli sorride però, e lo porta ad arrendersi all’ “undercut” della Red Bull e alla strategia migliore attuata per Vettel.
Max Verstappen, voto 7: riscatta l’errore in qualifica e quello allo start, quando sperona Hulkenberg, si gira e riparte dal fondo. Macina terreno, agevolato dalla buona strategia ad una sosta del suo team, e si porta in zona podio, ma alla fine non può nulla su un Vettel con gomme più fresche che gli soffia il podio. Era sicuramente il terzo pilota in termini di velocità in questa gara, quindi week end un po’ deludente per lui.
Daniel Ricciardo, voto 6,5: per l’ennesima volta in stagione viene penalizzato dalla strategia del suo box, a differenza del compagno. Un probabile podio diventa quindi un quinto posto amaro dietro al giovane olandese, a cui non riesce a dar filo da torcere.
Nico Hulkenberg, voto 8,5: ottima prova del tedesco alla sua ultima gara con la Force India. Chiude in settima posizione, appena davanti al “teammate” Sergio Perez, dopo una partenza in cui sorpassa Verstappen e una gara consistente.
Jenson Button, voto 10: a meno di cataclismi questa è stata l’ultima gara per il “pilota gentleman” in F1, dopo diciassette anni di onoratissima carriera in cui ha ottenuto 15 vittorie, 50 podi e un mondiale nel 2009. Purtroppo, come in Brasile con Massa, la fortuna non sorride ai veterani pronti al congedo; la sua corsa dura infatti solo una decina di giri e non gli regala quelle battaglie che si auspicava. Conta poco però, thank you Jenson!
Felipe Massa, voto 8: chiude con un nono posto l’ultima gara della sua carriera, di pochissimo davanti al pilota che per diversi anni gli ha fatto ombra, Fernando Alonso. Ci mancherai Felipe. Obrigado!
Fernando Alonso, voto 8: decimo posto per l’asturiano, che ottiene il massimo come quasi sempre gli accade. Per lui c’è solo da sperare che l’anno prossimo possa lottare per il vertice, dove merita di stare.